Mentre si avvicina la data delle elezioni del Parlamento europeo, in calendario a giugno, si intensificano i colloqui sulla ripartizione delle posizioni chiave a Bruxelles, ovvero quelle che non sono elette direttamente, e che verranno assegnate nelle settimane successive agli esiti elettorali. Si tratta in pratica di capire chi guiderà le tre grandi istituzioni nei prossimi anni: Commissione europea, Consiglio europeo e Parlamento europeo.
Tre funzionari di alto livello, che non hanno voluto essere nominati a causa della delicatezza dei colloqui, hanno dichiarato alla CNBC che lo scenario più probabile è che Ursula von der Leyen, l’attuale presidente della Commissione europea, venga riconfermata nella sua posizione.
“Von der Leyen gode di un grande sostegno da parte dei capi di Stato europei”, ha dichiarato una delle tre fonti alla CNBC, aggiungendo tuttavia, che Macron, la mente dietro il precedente ciclo di negoziati, non ha ancora mostrato il suo sostegno per un altro mandato di Von der Leyen. “Questo perché – sempre secondo la fonte – il presidente francese sta mantenendo un certo margine di manovra in vista dell’inizio dei colloqui ufficiali previsti dopo le elezioni”.
Indiscrezioni stampa, tra cui quelle riportate da Bloomberg, ricordano intanto come Macron abbia più volte ventilato l’idea di far tornare Mario Draghi nell’area della politica dell’UE e, in particolare, nella posizione di guida della Commissione. In Italia, a spingere per un ruolo dell’ex premier nell’Ue ci sono tutti i partiti più piccoli: da Matteo Renzi, che presenterà Stati Uniti d’Europa sabato, a Carlo Calenda, che si presenta con ’Siamo europei’.
I sondaggi attuali suggeriscono che sarà il partito della Von der Leyen, il conservatore Partito Popolare Europeo al Parlamento dell’UE, ad affermarsi durante le elezioni europee, ma non è escluso che lo stesso debba scendere a compromessi con i politici di estrema destra che si stanno attrezzando per aumentare il numero di seggi all’interno dell’aula parlamentare.
Le tre fonti sentite dalla CNBC hanno anche detto che se Von der Leyen sarà riconfermata presidente della Commissione europea, a quel punto sarà un membro del gruppo socialista europeo a guidare il Consiglio europeo. Tra i papabili, ci sarebbero l’ex primo ministro portoghese Antonio Costa e il primo ministro danese Mette Frederiksen.
Riporta infine la CNBC che, se verrà rispettata la tipica consuetudine di Bruxelles che suddivide le cariche più importanti tra i partiti più votati, il ruolo di Alto Rappresentante, ovvero il massimo esponente diplomatico dell’UE che si occupa delle relazioni con l’estero, andrà al gruppo liberale Renew. In questo caso, sarà Kaja Kallas, primo ministro estone, ad essere la candidata più probabile.
Indipendentemente da chi guiderà l’UE, si prevede che i prossimi cinque anni di politica a Bruxelles saranno molto più incentrati sulla difesa e su come ridurre alcune dipendenze dalla Cina e, in parte, dagli Stati Uniti.