Trading molto contenuto a Wall Street, i listini non si sono mai allontanati significativamente dalla linea di parita’. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.04% a 13625, l’S&P500 ha perso lo 0.18% a 1504, il Nasdaq lo 0.11% a 2706. Contrastati i dati sulla congiuntura Usa, a pesare sull’andamento del comparto hi-tech sono stati i profit warning di alcune societa’ tecnologiche.
Gli operatori hanno preferito non sbilanciarsi in vista del weekend e soprattutto in attesa della decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse, in calendario per il prossimo martedi’. Gli investitori sono divisi sull’atteggiamento della Banca Centrale in materia di politica monetaria.
L’ultima ondata di dati macroeconomici ha evidenziato un buon andamento dell’economia statunitense. Il mercato del lavoro continua a rimanere forte, la produttivita’ viaggia ai migliori livelli degli ultimi anni. A preoccupare continuano ad essere pero’ il settore immobiliare e l’industria del credito. Molti operatori sperano dunque in un proseguimento della politica accomodante da parte della Fed nel tentativo di rilanciare l’attivita’ sui due comparti e limitare gli effetti negativi che potrebbero colpire consumatori e aziende.
Nel mese di novembre il mercato del lavoro ha evidenziato una dinamica migliore delle attese grazie alla creazione di 94 mila nuovi posti. Inoltre il tasso di disoccupazione e’ rimasto fermo al 4.7% mentre le previsioni erano per un incremento al 4.8%. E’ risultato ancora in calo invece il dato sulla fiducia dei consumatori. L’indicatore, stilato dall’Universita’ del Michigan, e’ arretrato a 74.5 punti dai 76.1 del mese precedente, attestandosi ad un livello inferiore alle attese, ai minimi di oltre due anni, quando l’uragano Katrina devasto’ la citta’ di New Orleans.
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A livello societario, alcune note negative sono emerse dal fronte hi-tech dopo che Palm (PALM) ha comunicato deludenti stime sugli utili. L’azienda produttrice del popolare telefono cellulare Treo, ha emesso un warning su una perdita trimestrale mandando il titolo giu’ di quasi il 13%. Forti vendite anche su Macrovision (MVSN) a causa dell’annunciato acquisto di Gemstar-TV Guide International (GMST) per un corrispettivo di $2.8 miliardi.
Tra i titoli finanziari, in forte calo il colosso delle carte di credito American Express (AXP), danneggiato dai commenti negativi degli analisti di Merrill Lynch (MER) che hanno consigliato di vendere il titolo sulle prospettive di un deterioramento della spesa dei consumatori e di una possibile recessione nel prossimo anno.
Nel comparto energetico, in netto ribasso il petrolio. I futures con consegna gennaio sono arretrati di $1.95 a quota $88.28 al barile. Sul valutario, l’euro ha guadagnato leggermente terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4651. L’oro ha ceduto $6.90 chiudendo a $800.20 all’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.12%.
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