*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
(WSI) – In area Euro è attesa la produzione industriale di ottobre che considerato il calo registrato da Germania ed Italia potrebbe risultare in ribasso rispetto al mese precedente.
Tassi di Interesse: in calo i tassi di interesse in area Euro in seguito al calo dell’indice Zew e dei listini azionari. Lo Zew tedesco a dicembre ha registrato un ulteriore ribasso penalizzato soprattutto dall’attuale situazione finanziaria. All’interno si è registrato un calo più consistente della componente aspettative. Sul monetario, l’asta a 3 mesi della Bce da 60 Mld€, ha visto allocare il 57% dell’ammontare al tasso marginale rispetto al 3% di novembre. Analogamente l’asta settimanale da 55,5 Mld€ ha visto allocare il 59% al tasso marginale dal 44% della precedente asta. Continua intanto il rialzo del tasso Euribor 3 mesi e dell’interbancario, entrambi prossimi ai massimi del 2000. Oggi attesa per i dati statunitensi con i tassi di mercato che seguiranno la scia del mercato statunitense.
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Negli Usa l’attesa riunione della Fed si è conclusa con un taglio di 25pb sia dei Fed Fund sia del tasso di sconto, con un membro (Rosengren) che invece ha votato a favore di un taglio da 50pb. Nel comunicato successivo all’incontro la Fed non ha esplicitato in modo chiaro se i rischi pendono più verso l’inflazione o la crescita. Quale il significato della decisione di ieri? Verosimilmente la Fed non ha inteso prendere un impegno forte in vista del prossimo Fomc del 30 gennaio lasciando aperte le porte verso qualsiasi ipotesi. Di conseguenza non è stato esplicitato in modo netto il c.d. bias.
Allo stesso tempo emerge una spaccatura all’interno del board tra chi attribuisce maggiore importanza alle turbolenze sui mercati e chi invece preferisce non assecondare eccessivamente le aspettative degli operatori che invece ieri propendevano per un taglio più corposo almeno del tasso di sconto. A riprova di ciò il forte calo dei listini azionari e dei tassi di mercato soprattutto sulla parte a due anni, per il timore che manovre tardive della Fed aumentino il rischio recessione. Al momento l’aspettativa è per un ulteriore taglio di 25pb il prossimo 30 gennaio. L’ago della bilancia sarà ancora rappresentato dall’andamento dei mercati monetari. Per oggi resistenza sul decennale a quota 4%.
Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro dopo la decisione della Fed che in parte ha disatteso le aspettative degli operatori. Prima resistenza quota 1,4730/70. Yen in apprezzamento durante la notte dopo che la delusione sull’entità del taglio della Fed ha provocato marcati ribassi tra i listini azionari. In Cina lo Yuan ha toccato un nuovo livello record verso Dollaro nel giorno della visita ufficiale di Paulson nel paese.
Materie Prime: forte rialzo del greggio Wti salito oltre gli 89$/b grazie al taglio dei tassi della Fed. Per oggi gli operatori resteranno in attesa dei dati sulle scorte Usa, con particolare attenzione alla variazione presso la località di Cushing. In rialzo i metalli industriali ad eccezione del piombo che ha perso lo 0,8%. Intorno alla parità il rame (-0,08%) Lieve rialzo per i metalli preziosi. Tra gli agricoli in rialzo il mais (+1,5%) e la soia (+0,9%) dopo che l’Usda ha previsto scorte in calo nel prossimo anno. Debole il grano (-1,7%) su aumento delle stime di scorte globali. Positivo lo zucchero (+1,8%) ai massimi da luglio su segnali di maggiore domanda per la produzione di etanolo.
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