Bocciato a Wall Street, ci riprova alla Borsa di Londra. Il colosso cinese dell’abbigliamento a basso costo, Shein, è pronto a sbarcare alla Borsa di Londra, forse già questa settimana, secondo quanto riportano alcuni media britannici. Si parla di un valore stimato della società intorno ai 50 miliardi di sterline (circa 60 miliardi di euro). L’iter dovrà comunque passare al vaglio delle autorità di regolazione del Regno Unito.
Ipo confidenziale
Secondo le anticipazioni del Financial Times e di Sky News UK il tentativo di sbarco di Shein sul mercato azionario della City è iniziato con la presentazione di un’offerta pubblica “confidenziale”, un’Ipo che garantisce alle aziende maggiore flessibilità nel percorso verso la quotazione e la possibilità di mantenere riservati dati e informazioni prima del concreto approdo.
Vale la pena ricordare, che il gruppo cinese – con base a Singapore – si è visto sbarrare il passo alla Borsa di New York sullo sfondo dell’escalation delle tensioni geopolitiche e commerciali fra Stati Uniti e Cina: tensioni riverberatesi peraltro pure nei rapporti dei principali alleati occidentali di Washington – Gran Bretagna in testa – con Pechino.
La società
Fondata come Zzkko nel 2008 in Cina, e poi collocata a livello di quartier generale a Singapore, Shein ha scalato rapidamente in questi anni il mercato globale del fashion, in particolare nelle vendite online destinate a una clientela giovane.
È stata tuttavia accusata da più parti in occidente – inclusi attivisti dei diritti umani ed ecologisti – di sfruttare lavoratori sottopagati, di scarsa trasparenza sui processi produttivi e di ritmi di produzione tali da generare iper-consumi di energia dannosi per l’ambiente.
Di recente è stata inserita intanto dall’Unione Europea nella lista dei colossi digitali multinazionali (con almeno 45 milioni di clienti attivi al mese sulle rispettive piattaforme nei Paesi dell’Unione) soggette a più stretti controlli nel vecchio continente: assieme alle holding americane o cinesi titolari di Facebook, TikTok, X, YouTube e ad altre.
Di certo c’è che nel giro di pochi anni Shein si è imposta nel mercato della moda low cost, arrivando a superare un gruppo del calibro du H&M in termini di fatturato e utili. Mentre il colosso svedese, nell’esercizio terminato a novembre 2023 ha messo a segno 22 miliardi di dollari di ricavi e 810 milioni di dollari di utile; nello stesso anno, secondo il Financial Times, il marchio cinese avrebbe superato i 2 miliardi di dollari di profitti a fronte di ricavi per 45 miliardi di dollari. Inditex, il gruppo spagnolo che controlla catene come Zara, Pull & Bear e Bershka, nel bilancio terminato a fine gennaio avrebbe fatto meglio di Shein nei profitti (circa 5 miliardi di dollari), ma non nel giro d’affari (33,4 miliardi di dollari).