Economia

Arbitro bancario finanziario: nel 2023 oltre 12 milioni di euro restituiti alla clientela

Oltre 15.800 ricorsi ed esiti nella maggior parte dei casi a favore dei clienti con oltre 12 milioni di euro restituiti alla clientela. Questi i numeri relativi al 2023 sui ricorsi presentati all’ABF, l’Arbitro Bancario Finanziario come risulta dall’ultima Relazione pubblicata.

Arbitro Bancario Finanziario: chi è e cosa fa

L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF):

  • è un organismo creato per risolvere le liti tra cliente da un lato e banca o finanziaria dall’altro, su servizi e prodotti bancari e finanziari e di pagamento; rientra tra i sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie (alternative dispute resolution, ADR);
  • decide chi ha ragione e chi ha torto solo sulla base della documentazione presentata dalle parti, applicando il diritto;
  • è autonomo e indipendente dalla Banca d’Italia;
  • è articolato in sette Collegi territoriali, formati da professionisti esperti e composti in modo da assicurare un’effettiva rappresentanza dei soggetti portatori dei diversi interessi;
  • può essere attivato solo dopo avere presentato reclamo alla banca o finanziaria.

In aumento ricorsi avverso la cessione del quinto

Nel 2023 l’andamento del contenzioso ha risentito dell’evoluzione degli orientamenti della giurisprudenza, soprattutto in materia di estinzione dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio e di buoni fruttiferi postali.

In particolare, su oltre 15.800 ricorsi presentati (il 2% in più rispetto al 2022), sono aumentati quelli sulla cessione del quinto, la cui quota è tornata a rappresentare una parte significativa del totale, mentre sono risultati in netto calo quelli sui BFP. I ricorsi in materia di servizi e strumenti di pagamento sono leggermente diminuiti, pur continuando a costituire una quota rilevante del contenzioso.

Per quanto invece concerne le decisioni, lo scorso anno quelle dei Collegi sono state oltre 15.000 e nel 48 per cento dei casi l’esito è stato favorevole ai clienti con l’accoglimento totale o parziale delle richieste.

Per il 14% dei ricorsi è intervenuta la cessazione della materia del contendere a seguito dell’accordo intervenuto tra le parti; nei restanti casi il Collegio ha respinto le istanze in quanto ritenute infondate.

I rimborsi

La relazione mette in luce inoltre come nel 2023 sono stati riconosciuti alla clientela 17,3 milioni di euro di cui 12,3 già restituiti (nel 2022 erano stati rispettivamente 19,6 e 17,3 milioni). Il tasso di adesione degli intermediari alle decisioni dell’ABF resta elevato (74 per cento, 81 nel 2022).

Gli inadempimenti in materia di buoni fruttiferi postali invece sono stati più contenuti rispetto all’anno precedente. Al netto di queste materie il tasso di adempimento è stato del 94 per cento (90 nel 2022). La durata della procedura. Nel 2023 si è ulteriormente ridotta la durata media della procedura, arrivata a 118 giorni. Il dato è ampiamente al di sotto dei 180 giorni previsti dalla normativa, termine entro il quale si è concluso il 96 per cento dei procedimenti.

In aumento esposti a Bankitalia

Con riferimento alla gestione degli esposti, nel 2023 la Banca d’Italia ha ricevuto oltre 11.200 esposti privatistici, il 21 per cento in più rispetto al 2022. L’aumento è in particolare dovuto ai problemi con la rinegoziazione dei mutui in relazione alle dinamiche dei tassi di interesse e al blocco dell’operatività su rapporti di conto corrente (in seguito a vicende successorie e a pignoramenti); rilevano anche le lamentele connesse con l’estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori e quelle inerenti alle operazioni di cessione dei crediti di natura fiscale riconducibili al Superbonus 110.

Nel 2023 il 50% delle lamentele – se si escludono quelle relative a materie estranee alla competenza della Banca d’Italia – si è concluso con un esito (in tutto o in parte) favorevole al cliente, anche grazie all’intervento della Banca d’Italia.

Il tempo medio di risposta agli esponenti da parte della Banca d’Italia è molto contenuto: pari a 15 giorni.

Le segnalazioni legate alle richieste di finanziamento hanno continuato a rappresentare la quota più rilevante (35 per cento del totale). Il 17 per cento degli esposti è relativo a strumenti e servizi di pagamento (il 20 per cento in più nel confronto con l’anno precedente). Tra questi, le segnalazioni di truffe sono aumentate dell’11 per cento rispetto al 2022 e hanno riguardato perlopiù ipotesi di furto delle credenziali di accesso al conto e dei codici di autenticazione delle operazioni di pagamento.