Un nuovo pacchetto di finanziamenti del valore di 50 miliardi di dollari da consegnare entro l’anno. E che saranno pagati con gli interessi maturati sui profitti derivanti dai beni della banca centrale russa congelati. Sono queste le linee generali dell’accordo messo a punto dai leader del G7 durante il vertice in Puglia in favore dell’Ucraina. Si tratterà, poi, nelle prossime settimane metterlo in forma” e per far sì che “sia conforme alla legge”, “alle regole della finanza pubblica” hanno spiegato alcune fonti francesi sentite dell’Ansa.
“Si tratta inizialmente di un’iniziativa americana”, hanno spiegato all’agenzia stampa le stesse fonti. “Questo prestito sarà rimborsato con i proventi dei beni russi congelati”.
Il nuovo pacchetto si aggiunge ai 60 miliardi di euro già stanziati dall’Ue, e i 50 miliardi di dollari approvati di recente dal Congresso Usa. Per restituire la cifra ci vorranno almeno una decina di anni. Ma se quei beni non dovessero più produrre interessi, perché magari riconsegnati a Mosca, dopo un accordo di pace? “Allora si pone la questione della condivisione degli oneri”, ha aggiunto la fonte.
La reazione di Mosca
Non si è fatta attendere la risposta di Mosca, che ha bollato l’accordo come “illegale”
“Iniziative illegali” come questa rischiano di provocare uno “sbilanciamento del sistema finanziario e crisi devastanti”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, avvertendo poi che se la Ue decidesse di usare a beneficio dell’Ucraina anche i capitali russi sotto sequestro, subirebbe “misure di ritorsione estremamente dolorose”. Com’è nel suo stile, l’ex presidente Dmitry Medvedev si spinge più in là, auspicando rappresaglie non solo economiche. La Russia, dice, deve infliggere il “massimo danno” agli Stati Uniti e all’Europa, inviando ai nemici del mondo occidentale “tutti i possibili tipi di armi, tranne quelle nucleari (per ora)!”.
Da dove verrebbe il denaro?
La maggior parte del denaro sarebbe sotto forma di un prestito garantito in gran parte dal governo degli Stati Uniti, sostenuto dai profitti realizzati su circa 260 miliardi di dollari di beni russi immobilizzati. La maggior parte di questo denaro è detenuto nei Paesi dell’Unione Europea. Un funzionario francese ha dichiarato che il prestito potrebbe essere “integrato” con denaro europeo o con contributi di altri Paesi.
Come potrebbe essere utilizzato il prestito?
Come anticipato, spetterà agli esperti tecnici definire i dettagli. L’Ucraina potrà spendere il denaro in diversi settori, tra cui le esigenze militari, economiche e umanitarie e la ricostruzione, ha spiegato un funzionario statunitense all’agenzia AP.
Il consigliere per la sicurezza nazionale di Biden, Jake Sullivan, ha dichiarato che l’obiettivo è “fornire ora all’Ucraina le risorse necessarie per le sue esigenze economiche, energetiche e di altro tipo, in modo che sia in grado di avere la resilienza necessaria per resistere alle continue aggressioni della Russia”.
Al di là dei costi della guerra, l’ultima valutazione dei danni dell’Ucraina della Banca Mondiale, pubblicata a febbraio, stima che i costi per la ricostruzione e la ripresa della nazione ammontino a 486 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
La mossa di sbloccare i beni della Russia arriva dopo che a Washington il Congresso ha ritardato di molto l’approvazione degli aiuti militari per l’Ucraina.