Economia

BCE, Rehn si sbilancia sul percorso dei tassi: “altri due tagli entro fine anno”

Dopo il primo taglio, effettuato lo scorso 6 giugno, è ragionevole scommettere che la BCE effettuerà altri due tagli entro fine anno per poi portare il costo del denaro al 2,25% a fine 2025. Lo ha detto il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea Olli Rehn, in un’intervista a Bloomberg, specificando che le attese del mercato, orientate appunto ad ulteriori due sforbiciate entro fine 2024, potrebbero essere facilmente soddisfatte.

Il percorso dei tassi secondo Rehn

In uno dei commenti più espliciti da parte di un membro della BCE sul percorso dei tassi di interesse, il capo della banca centrale finlandese ha anche affermato che, pur dovendo garantire il ritorno dell’inflazione al 2%, non si dovrebbe frenare eccessivamente l’attività economica.

“Se si considerano i dati di mercato, si prevede che ci saranno altri due tagli dei tassi, in modo da arrivare al 3,25% entro la fine di quest’anno e, con il tasso finale, da qualche parte intorno al 2,25%, 2,50%”, ha detto Rehn durante l’intervista all’agenzia stampa americana “A mio avviso, sono aspettative ragionevoli”.

La BCE ha iniziato a ridurre i tassi questo mese dopo una serie storica di rialzi per domare la peggiore inflazione della zona euro. Da allora, la maggior parte dei funzionari di Francoforte hanno mostrato estrema cautela sulle prossime tappe, alla luce del recente aumento dei prezzi al consumo, della crescita salariale elevata e degli attriti geopolitici.

Pur sottolineando che la BCE non si impegnerà a seguire un percorso particolare, Rehn ha definito razionale aspettarsi ulteriori riduzioni.

“Se vediamo che il processo disinflazionistico continua e si muove verso il nostro obiettivo simmetrico del 2% nel medio termine, allora è ragionevole supporre che rimarremo in questa direzione e continueremo a tagliare i tassi”, ha detto.

A differenza di alcuni suoi colleghi che preferirebbero prendere decisioni sui tassi nelle riunioni trimestrali che sono accompagnate da nuove proiezioni economiche, Rehn vede ogni riunione politica come un’opzione per ulteriori mosse, dal momento che i funzionari hanno nuovi rapporti economici da esaminare per ogni riunione.

“Non credo che dovremmo autolimitarci inutilmente”, ha detto. “Altrimenti potremmo anche cancellare le cosiddette riunioni intermedie e risparmiare carburante e salvare il pianeta”.

Come andrà l’economia

Per quanto riguarda l’economia, Rehn ha affermato che l‘Europa “si sta dirigendo verso una graduale ripresa quest’anno” e che la crescita “dovrebbe rafforzarsi l’anno prossimo e quello successivo”.

Ma ha anche messo in guardia contro un eccessivo peso verso famiglie e imprese.

I tassi della BCE sono “ancora chiaramente in territorio restrittivo e l’obiettivo è garantire che il processo disinflazionistico continui”, ha affermato. “Senza compromettere il nostro obiettivo primario, abbiamo anche la responsabilità di sostenere la piena occupazione, lo sviluppo sostenibile e la crescita equilibrata”.

La situazione francese

Rehn ha infine minimizzato il recente nervosismo che ha fatto seguito all’annuncio shock del Presidente francese, Emmanuel Macron, di indire elezioni lampo. Un fatto che è stato segnalato nelle recenti indagini sulle imprese dell’area dell’euro come un rischio per l’attività economica.

“Sebbene inizialmente abbiamo assistito a un certo aumento degli spread delle obbligazioni francesi dopo l’annuncio delle nuove elezioni, il mercato si è presto stabilizzato”, ha dichiarato. “Non vedo dinamiche di mercato disordinate per il momento”.

Pur sottolineando che la BCE continua a “monitorare la situazione molto da vicino”, Rehn ha affermato che, per il momento, non è necessario pensare di intervenire, ad esempio attraverso il TPI, creato nel 2022 per evitare indebite turbolenze di mercato in caso di aumento dei tassi di interesse.

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