Piazza Affari termina a+0,2%, Europa contrastata dopo voto Francia
Seduta volatile per le borse europee, che chiudono in ordine sparso dopo l’esito del voto in Francia. A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude in progresso dello 0,2% a 34.046 punti, con le banche in spolvero. Acquisti in particolare su Bper (+4,2%), Mps (+2,9%) e Popolare di Sondrio (+2,5%), mentre arretrano Saipem (-2,4%), Campari (-2,35%) ed Erg (-2,3%).
Il secondo turno elettorale in Francia ha ribaltato i risultati del primo, con il Rassemblement National di Marine Le Pen scivolato al terzo posto, Macron secondo e l’alleanza di sinistra del Nouveau Front Populaire al primo posto, lasciando comunque una situazione incerta per quanto riguarda la formazione del nuovo governo.
Giornata povera di spunti macro, con i soli dati del sondaggio Fed relativo alle aspettative di inflazione a 1 anno, in diminuzione per il secondo mese consecutivo.
Oltre alla situazione politica in Francia, l’attenzione dei mercati è proiettata agli appuntamenti di questa settimana con l’inflazione statunitense (giovedì), la testimonianza di Jerome Powell, presidente della Fed, al Senato Usa (martedì) e la stagione di trimestrali a stelle e strisce, con i conti dei primi colossi bancari attesi per venerdì.
Rendimenti in calo sull’obbligazionario. Lo spread Btp-Bund scende a 134 bp con il decennale italiano al 3,88% e il benchmark tedesco al 2,54%. Il differenziale OAT-Bund si riduce a 62 bp.
Tra le materie prime, il petrolio Brent scivola sotto gli 86 dollari al barile, mentre l’oro scende a 2.367 dollari l’oncia.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro resta in area 1,083 dollaro/yen si attesta a 160,7.
Breaking news
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali
Stm annuncia nel giorno del suo CMD le nuove prospettive di medio-lungo termine, posticipando al 2030 l’obiettivo di 20 miliardi di ricavi
L’oro potrebbe raggiungere i 2.900 dollari l’oncia entro la fine del prossimo anno, secondo UBS Group
In Germania l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato una flessione dell’1,1% su base annua nel mese di ottobre