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FUTURES: AZIONARIO VERSO UN MERCATO ‘ORSO’

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Ad un’ora e mezza dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono in forte ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in pesante calo per l’azionario. Lo S&P 500 potrebbe segnare oggi il peggior scivolone dall’11 settembre 2001.

Dopo l’ondata di vendite in Europa e in Asia, Wall Street e’ posizionata per una partenza in territorio nettamente negativo ancora una volta a causa della crisi del credito e dei timori di recessione. Da Londra a Sidney tutte le borse mondiali ieri (giornata di chiusura per New York per la ricorrenza del Martin Luther King Day) hanno riportato cali compresi tra il 5% e il 7%. In soli due giorni il Nikkei 225 (Tokyo) ha lasciato sul terreno il 10%, Il DAX-30 tedesco e’ sceso dell’8%.

Con i cali previsti in avvio, intensificati anche dalla deludente trimestrale di Bank of America (BAC), il comparto azionario americano potrebbe entrare in una fase di mercato “orso”, segnando un calo complessivo di oltre il 20% dai recenti massimi. L’indice S&P500 e’ in ribasso del 16% dal top dell’ottobre 2007, il Composite e’ in calo del 18%.

Seppur sono stati evidenziati dei parallelismi tra il recente movimento dell’azionario e il crash del 1987, il Dow Jones Industrial dovrebbe arretrare di ancora 2700 punti per uguagliare il calo percentuale di allora. Molti analisti stanno comunque consigliando di incrementare l’esposizione sull’azionario poiche’ alle attuali condizioni il mercato appare in una chiara condizione di ipervenduto nonostante la minaccia della recessione.

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In giornata non e’ presente il rilascio di alcuni dato macro, ma particolare attenzione sara’ rivolta a qualsiasi comunicazione della Federal Reserve che, nel caso di un ulteriore deterioramento delle condizioni di mercato, potrebbe operare un taglio del costo del denaro prima del meeting fissato per il 30 gennaio. Crescono intanto le voci nella banche d’affari di Manhattan su un atteggiamento molto aggressivo della Banca Centrale che potrebbe abbassare il target sui fed fund di 75 punti base.

A livello societario, tra le aziende che riporteranno i risultati trimestrali in giornata si distinguono il colosso dei prodotti di largo consumo Johnson & Johnson (JNJ) e il gigante informatico Apple (AAPL)

Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna febbraio segnano al momento un ribasso di $3.16 a $87.41 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in leggero progresso rispetto al dollaro a quota 1.4472. L’oro arretra di $20.60 a $861.10 all’oncia. In forte progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.50%.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 62.70 punti (-4.73%) a 1262.60.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -75.00 punti (-4.06%) a 1774.50.

Il contratto sull’indice Dow Jones perde 529 punti (-4.37%) a 11511.

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