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Private markets, scelte per investitori evoluti

Euromobiliare AM SGR ha avviato alcune partnership con operatori internazionali tra cui spicca quella con Pictet AM nei private markets. Si tratta di una delle asset class destinate a crescere di più nei prossimi anni

Tra gli operatori attivi nei private markets, ovvero negli investimenti in strumenti finanziari che non sono quotati sui tradizionali mercati regolamentati come Piazza Affari, c’è anche Euromobiliare AM SGR, la società di gestione del gruppo Credem. Il direttore generale Francesco Germini ci ha raccontato i piani di crescita della società in questi strumenti alternativi che non possono essere liquidati in qualsiasi momento e pertanto sono adatti ad investitori con un orizzonte di medio lungo periodo.

Germini, quest’anno avete compiuto 40 anni. Qual è la vostra strategia per i prossimi 40?

Il 2024 è un anno di grande importanza per Euromobiliare AM SGR: siamo nati esattamente 40 anni fa. Un traguardo rilevante per una società di risparmio gestito in Italia. Siamo tra le prime a essere nate e vogliamo continuare a essere un centro di competenze di eccellenza. Sappiamo che in un mercato in costante mutamento occorre rimanere competitivi ed evolvere grazie a una costante innovazione di servizio. Per farlo dallo scorso anno abbiamo lanciato una strategia che abbraccia tutta l’area wealth del Gruppo Credem. La abbiamo chiamata “Stable Wealth Agreement”. In concreto si tratta di sottoscrivere accordi di lungo termine con asset manager internazionali.

Il primo è stato siglato con Franklin Templeton nel 2023, mentre a inizio anno abbiamo annunciato il secondo con Pictet Asset Management. Stiamo parlando di partnership che passano dallo sviluppo prodotti al marketing, dalla formazione all’innovazione tecnologica. Questo ci sta aiutando ad offrire ai risparmiatori servizi di investimento più specializzati e a supportare in modo ampio le reti di Credem Banca e Credem Euromobiliare Private Banking.

Il recente accordo con Pictet Asset Management tratta anche di Private Markets. Ci può anticipare qualche dettaglio?

Come dicevo, quello con Pictet Asset Management è il nostro secondo accordo stabile. Uno degli obiettivi che ci siamo posti è quello di ampliare la nostra offerta nell’ambito dei Private Markets. Gli analisti stimano infatti che nei prossimi anni, le masse investite in Italia in questa asset class cresceranno in modo significativo. A livello mondiale oggi parliamo di un mercato di circa 13mila miliardi di dollari, che diventeranno 18mila miliardi entro tre anni. Riteniamo che Pictet sia il partner ideale per supportarci in questo tipo di mercati dal momento che ha un’esperienza consolidata di oltre 35 anni nel settore e un team di 150 esperti.

Stiamo lavorando per sviluppare soluzioni capaci di rispondere alle esigenze di una clientela Private composta da investitori evoluti che sono sempre più interessati ai vantaggi di questi mercati. Non sono prodotti adatti a tutti i risparmiatori e riteniamo che sarà decisivo il supporto da parte dei nostri consulenti per poter guidare nel migliore dei modi le scelte di allocazione dei nostri clienti in ottica di diversificazione. A questo proposito stiamo strutturando un percorso formativo e di comunicazione per fornire concretamente tutti gli strumenti utili per ampliare la conoscenza di questa asset class.

Perché avete deciso di ampliare il vostro raggio di azione della vostra gamma verso i private asset, come vi state muovendo?

Due ragioni principalmente. Da una parte vediamo una spinta normativa a livello europeo che va verso una maggiore democratizzazione, rendendo più accessibili ai risparmiatori questi mercati una volta appannaggio solo di investitori istituzionali. Mi riferisco agli Eltif 2.0. La seconda ragione è che i Private Markets consentono di cogliere delle opportunità che normalmente non sono facilmente perseguibili nei mercati tradizionali. Questo incide anche sul fatto che i mercati privati hanno generalmente meno volatilità rispetto a titoli quotati come azioni o obbligazioni.
Sono un asset class che aiuta a diversificare ulteriormente i portafogli e che permette agli investitori di pensare in ottica di lungo periodo. Stiamo lavorando in sinergia con Pictet Asset Management alla realizzazione di una nuova gamma di strumenti focalizzati nell’economia reale senza limitarci al nostro Paese e senza tralasciare gli aspetti della sostenibilità ambientale. Per noi è una grande sfida, ma soprattutto un’opportunità di offrire soluzioni uniche e specializzate per i nostri clienti private.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di luglio del mensile Wall Street Italia. Per abbonarti  clicca qui