Come da attese, rimangono invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE. E’ arrivata la decisione del Consiglio direttivo della Bce secondo cui i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento rimarranno invariati al 4,25%.
Sebbene alcune misure dell’inflazione core siano aumentate lievemente a maggio a causa di fattori una tantum, per la maggior parte sono rimaste stabili o sono diminuite leggermente a giugno. In linea con le aspettative, l’impatto inflazionistico dell’elevata crescita salariale è stato assorbito dai profitti. La politica monetaria mantiene restrittive le condizioni di finanziamento. Al tempo stesso, le pressioni interne sui prezzi restano alte, l’inflazione dei servizi è elevata ed è probabile che l’inflazione complessiva rimanga al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno.
Così si legge nel comunicato stampa reso disponibile dalla Banca centrale al termine della riunione odierna.
Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine. Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
Nella nota, la Banca guidata da Christine Lagarde che terrà la consueta conferenza stampa fra poco, si legge che il portafoglio di titoli di Stato (quantitative easing) del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli di stato in scadenza.
Riguardo al Programma di acquisto di titoli di Stato per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), l’Eurosistema non reinveste più tutto il capitale rimborsato sui titoli in scadenza, riducendo il portafoglio di 7,5 miliardi di euro al mese, in media.
Il Consiglio intende terminare i reinvestimenti nel quadro di tale programma alla fine del 2024.Il Consiglio continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.
Tagli rinviati a settembre
Secondo Ulrike Kastens, European Economist di Dws, la BCE è in attesa di ulteriori dati, in particolare di un rallentamento dell’aumento dei salari. Ciò potrebbe lasciare spazio a un ulteriore allentamento delle restrizioni di politica monetaria. “Prevediamo ancora il prossimo taglio dei tassi di interesse a settembre” sottolinea l’esperta.