Oltre alla salute del pianeta, il cambiamento climatico pesa sempre di più sul portafogli degli italiani: parliamo di spesa media di circa 284 euro per ogni abitante, 5 volte in più rispetto al 2015 e più che in ogni altro paese dell’Ue. Lo dice l’ultimo report firmato The European House Ambrosetti.
Eventi atmosferici che pesano di più
Secondo lo studio, l’Italia à il paese europeo in cui il cambiamento climatico costa di più. La situazione appare critica anche in Spagna (221 euro di perdite ad abitante) e in Ungheria (214), mentre Germania e Francia rimangono più vicine alla media europea di 116 euro a cittadino.
Ad arrecare i danni economici maggiori sono in particolare le alluvioni, responsabili per il 44% della spesa da sostenere quando si verifica un evento di media gravità. A seguire risultano le tempeste (34%) e le ondate di calore (14%)
Settore agricolo sotto stress, le regioni più colpite
Il settore agricolo è il più colpito, con 12 regioni italiane ad elevato stress idrico, tra cui primeggiano la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Puglia. Oltre al già citato caso del miele, nel 2023 si sono registrati cali del 63% per la produzione di pere, del 60% per le ciliegie, del 27% per l’olio d’oliva e del 12% per il vino e i pomodori. A rischio anche la produzione idroelettrica, che potrebbe raddoppiare la perdita in caso di aumento termico di 2 gradi e triplicarla se i gradi in più dovessero salire a 3 nel Sud e lungo l’arco alpino.
“Viviamo una situazione particolarmente delicata soprattutto nel nostro Paese”, spiega Valerio De Molli, Managing partner e CEO di The European House-Ambrosetti. “La corretta gestione della risorsa idrica è e sarà un elemento sempre più decisivo – aggiunge – che monitoriamo attraverso la Community Valore Acqua e che deve essere supportato sicuramente da un aggiornamento delle infrastrutture in ottica di incremento dello stoccaggio, ma anche da un veloce processo di digitalizzazione della filiera estesa e da un efficientamento della raccolta e gestione dei dati”.
I costi globali
I dati Ambrosetti si inseriscono in una cornice mondiale, che lascia poco spazio all’ottimismo. Uno studio pubblicato da Nature Communication, frutto di un’analisi degli ultimi due decenni, ha calcolato che, a livello globale, la crisi climatica costa 391 milioni di dollari al giorno. Incendi, ondate di caldo, siccità e altri eventi estremi attribuibili al cambiamento climatico hanno generato costi in media di oltre cento miliardi all’anno dal 2000 al 2019.
Anche altre organizzazioni hanno cercato di quantificare le perdite causate dai disastri climatici. L’Organizzazione meteorologica mondiale ha stimato che tra il 1970 e il 2021 sono stati segnalati quasi 12.000 disastri climatici che hanno causato 2 milioni di morti e perdite economiche pari a 4.300 miliardi di dollari, in gran parte nei Paesi in via di sviluppo.