Ancora un trimestre positivo, quello tra aprile e giugno 2024, per i conti Unicredit. La banca italiana, che ha comunicato oggi i dati di bilancio, ha messo a segno utili e ricavi in crescita, oltre le attese del mercato.
I dati principali
Come si legge in una nota, nel secondo trimestre, l’utile netto ha raggiunto la quota record 2,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% sullo stesso periodo del 2023 e superiore alle attese degli analisti, che si aspettavano 2,35 miliardi di euro con un RoTE di circa il 20% che conferma il profilo da blue-chip della banca.
Bene anche i ricavi saliti del 6% a 6,3 miliardi: un dato che permette alla banca di migliorare a “oltre 23 miliardi di euro” la guidance sui ricavi per l’esercizio 2024 e mentre è stata confermata a “oltre 8,5 miliardi” quella sull’utile netto.
In crescita dell’1,9% annuo il margine di interesse, che si è attestato a 3,6 miliardi (3,51 miliardi la stima del consenso). Superiori alle attese le commissioni a 2,1 miliardi (+10% annuo), mentre si attestano a 15 milioni gli accantonamenti per perdite su crediti.
Il colosso bancario italiano può vantare un rapporto costi/ricavi leader nel settore ulteriormente migliorato al 36,3%, con una costante riduzione della base dei costi, continuando a investire per il futuro.
Il CET1 ratio è al 16,2% sostenuto da una solida generazione organica di capitale di 6,7 miliardi di euro, a supporto dei 5,2 miliardi di euro di accantonamenti per la distribuzione nel primo semestre, pari al 100% dell’utile netto, con il 60% dell’obiettivo di distribuzioni totali a valere sull’intero anno già accantonato.
“Per la prima metà e il secondo trimestre di quest’anno, UniCredit ha riportato ancora una volta una serie record di risultati finanziari” ha affermato Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, commentando i risultati. “Le commissioni sono migliorate nettamente su tutti i fronti, con i nostri investimenti nelle fabbriche prodotto e nella rete commerciale che iniziano a produrre risultati più visibili”.
Dividendo e buy-back
UniCredit parla poi di una “ottima creazione di valore per gli azionisti” con un EPS nel primo semestre in rialzo del 36% e un patrimonio netto tangibile per azione in rialzo del 20% rispetto all’anno precedente. L’acconto sulla distribuzione a valere sul 2024 è confermato.
“Abbiamo annunciato – spiega Orcel – un acconto sulla distribuzione relativa al 2024 pari a 1,4 miliardi di euro sotto forma di dividendo e 1,7 miliardi di euro sotto forma di riacquisto di azioni proprie come parte della nostra distribuzione già accantonata pari a 5,2 miliardi di euro nella prima metà dell’anno. Nonostante l’accantonamento del 100% dell’utile netto, o del 60% del nostro obiettivo di distribuzione per l’anno, il nostro CET1 ratio, tra i migliori del settore, è aumentato al 16,2% anno su anno, su una base comparabile, grazie alla nostra eccellente generazione organica di capitale”.
Shopping in Polonia e Belgio
I dati arrivano all’indomani della comunicazione della parte della banca italiana della stipulato un accordo vincolante per l’acquisizione dell’intero capitale sociale dell’acquisizione dell’intero capitale sociale della polacca Vodeno e della belga Aion Bank.
Il prezzo di acquisto per l’acquisizione del 100% delle due società è pari a circa 370 milioni di euro. Al perfezionamento dell’operazione, previsto per il quarto trimestre 2024, l’acquisizione avrà un impatto minimo sul CET1 ratio consolidato di UniCredit, pari a circa 15 punti base.
“Vodeno e Aion Bank – si legge in un comunicato – combinano una piattaforma innovativa, scalabile e flessibile basata sul cloud con servizi finanziari basati sulla licenza bancaria di Aion, per offrire un Banking-as-a-Service end-to-end completo per le società finanziarie e non finanziarie in tutta Europa. Inoltre sono in grado di incorporare soluzioni finanziarie, tra cui conti correnti, depositi, prestiti e servizi di pagamento, direttamente nei processi di retailer, marketplace, e-commerce, fintech, fornitori di tecnologia finanziaria e banche”.
Avanti nella riorganizzazione
Mentre festeggia i dati di bilancio, Unicredit pensa ad un ulteriore passo avanti sul fronte della riorganizzazione interna della holding. La conferma è arrivata pochi giorni fa dallo stesso Orcel che, intervistato dal Messaggero, ha spiegato:
“Da tre anni stiamo migliorando l’efficienza dell’organizzazione, riducendo la burocrazia, semplificando i processi” ha detto, aggiungendo che “la parte rimasta indietro è il centro, la holding, che era stata molto inflazionata da un approccio di eccessivo controllo da parte delle strutture centrali”. “Stiamo applicando gli stessi principi anche li’ – ha spiegato – e alcuni usciranno in prepensionamento. Ad altri chiederemo se sono interessati a un periodo di training per essere inseriti in altre funzioni o nella rete e nei network più produttivi”.
Alla domanda sulle 11mila persone che hanno lasciato la banca durante la sua gestione Orcel ha sottolineato:
“Nel frattempo abbiamo assunto circa 9mila giovani, di cui 2.400 in Italia. Con UniCredit Unlocked abbiamo realizzato maggiore efficienza. Replicheremo lo stesso principio in direzione generale. Nei piani alti probabilmente alcuni colleghi non sono contenti perché stiamo anche togliendo dei privilegi: le persone del gruppo sono circa 70mila e circa 2mila sono nella holding. Stiamo parlando di una minoranza, forse del 10-20% di questi 2mila e alcuni probabilmente non sono contenti ma lo sarebbero molto meno i rimanenti 70mila se non si applicassero le stesse regole per tutti”.