A tenere banco negli ambienti finanziari negli ultimi giorni la notizia che il gruppo svizzero Zurich starebbe studiando un dossier per l’acquisto di Finecobank, la banca guidata da Alessandro Foti. Questo possibile acquisto potrebbe coinvolgere anche due fondi di private equity: Advent International e KKR, quest’ultimo recentemente diventato azionista di riferimento di Fibercorp, la società che detiene la rete di Tim.
Fineco fa gola a Zurich
Nei giorni scorso Il Messaggero ha fornito dettagli su un’operazione che potrebbe comprendere anche un’Opa sulla società milanese qualora Zurich e i suoi partner superassero la soglia prevista dalla legge che obbliga a lanciare una scalata. Sempre secondo il quotidiano romano, diversi advisor e banche d’affari sono coinvolti nel dossier Fineco, tra cui Morgan Stanley, Barclays, Mediobanca, Deutsche Bank e Goldman Sachs.
La view di Equita
Zurich si è affrettata a smentire tale ipotesi ma gli analisti si sono già mossi. Così per Equita Sim, va considerato che Zurich possiede già una rete di circa mille consulenti finanziari attraverso la sua controllata Zurich Bank. L’integrazione o alleanza con i quasi tremila consulenti di Fineco rappresenterebbe un significativo aumento dimensionale per la compagnia.
Zurich possiede il network dei consulenti finanziari ex Deutsche Bank, e l’eventuale collegamento con Fineco- scrivono dalla Sim milanese – sarebbe vantaggioso perché permetterebbe di annettere i quasi 3k consulenti di Fineco e integrare Zurich Bank. Fineco ha una capitalizzazione di 9,6 miliardi e, secondo l’articolo, rappresenterebbe una spesa significativa per Zurich, che potrebbe essere suddivisa con investitori finanziari come Advent International e Kkr. Possibili scenari includono un’Opa se si superano certe soglie di partecipazione azionaria. Fineco è una public company e i suoi principali azionisti sono BlackRock (9.2%), Capital Research (5%) e FMR (3.9%). Sono necessarie autorizzazioni di Bankitalia per superare il 9.9% di partecipazione.
Complessivamente, alla luce del de-rating del settore e del miglioramento progressivo atteso sul fronte dei flussi di raccolta con il graduale calo dei tassi d’interesse, gli analisti giudicano positivamente l’interesse verso alcuni operatori domestici come Fineco, evidenziando l’attrattività di lungo termine per il segmento del risparmio gestito in Italia.
L’ipotesi di un conferimento della banca da parte di Zurich per ottenere una partecipazione di minoranza in Fineco, unito ad un accordo assicurativo, ci sembra plausibile (considerando anche i recenti problemi registrati da Eurovita). Questa operazione darebbe (al margine) maggior stabilità all’azionariato, anche se ridurrebbe leggermente l’appeal speculativo. Fineco distribuisce prodotti assicurativi (non ha produzione interna), e rappresentano € 13.6bn di AUM o il 23% degli AUM totali. D’altro canto, alla luce delle complessità legate alla licenza bancaria e alla vigilanza della Bce, riteniamo meno probabile/fattibile l’interesse da parte di operatori finanziari rispetto ad operatori industriali (che agirebbero invece in un’ottica di consolidamento settoriale e fabbriche prodotto).