Eni chiude II trimestre 2024 con utile netto adjusted di 1,5 miliardi. Occhio alla guidance
Eni ha annunciato di aver concluso il secondo trimestre del 2024 con
un utile netto adjusted di 1,519 miliardi, in calo del 21% rispetto agli 1,935 miliardi archiviati nel secondo trimestre del 2023.
Il Gruppo ha registrato “eccellenti risultati con un utile operativo proforma adjusted di €4,1 mld e un utile netto adjusted di €1,5 mld”, si legge nel comunicato dell’azienda.
Il flusso di cassa adjusted prima delle variazioni del capitale circolante “si è attestato a €3,9 mld, grazie alla robusta gestione industriale sostenuta dall’efficacia operativa, dalla crescita, dai nostri asset di valore e dalla disciplina finanziaria”.
Eni ha confermato la previsione annuale e l’incremento della capacità installata per Enilive e Plenitude; riviste al rialzo le previsioni
per E&P e GG. Il gruppo ha confermato inoltre l’EBITDA proforma adjusted di circa €1 mld per ciascun segmento, nonostante l’impatto negativo dello scenario.
La previsione di EBIT proforma adjusted di Eni è stata rivista al rialzo a circa 15 miliardi di euro; il flusso di cassa adjusted prima della variazione del circolante è atteso a oltre 14 miliardi di euro.
Breaking news
Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.