Banca centrale Australia lascia fermi i tassi ed esclude tagli
La Reserve Bank of Australia ha mantenuto fermi i tassi di interesse sui massimi degli ultimi dodici anni, escludendo quasi completamente la possibilità di un taglio nei prossimi sei mesi, in attesa che l’inflazione cali prima di avviare l’allentamento.
La banca centrale australiana ha lasciato il suo tasso di riferimento al 4,35% per la sesta riunione consecutiva, aumentando nel contempo le previsioni sull’inflazione e sulla crescita economica.
Il governatore Michele Bullock, nel briefing al termine dell’incontro, ha affermato che c’è ancora il rischio che l’inflazione impieghi troppo tempo per ritornare all’obiettivo e la RBA rimane aperta all’ipotesi di un inasprimento se necessario.
“Non ci sono dubbi, l’inflazione è ancora troppo alta,” ha dichiarato il governatore, aggiungendo che il consiglio ha considerato un aumento dei tassi nella riunione di questa settimana.
La RBA mira a ridurre i prezzi al consumo mantenendo i significativi guadagni occupazionali ottenuti da quando è iniziata la pandemia. “La politica dovrà essere sufficientemente restrittiva finché il consiglio non sarà confidente che l’inflazione si sta muovendo in modo sostenibile verso l’intervallo target,” ha detto il consiglio di impostazione dei tassi in una dichiarazione.
Il dollaro australiano si è leggermente apprezzato, registrando un rialzo dello 0,5% rispetto al dollaro, dopo che Bullock ha contrastato le previsioni di mercato per tagli dei tassi nei prossimi mesi. L’S&P/ASX 200 ha ridotto i guadagni.
Breaking news
Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.