Piazza Affari prudente dopo flop Nvidia, focus su inflazione
Partenza cauta in Europa e a Piazza Affari, dopo i conti di Nvidia e in attesa degli appuntamenti chiave con i dati sull’inflazione sulle due sponde dell’Atlantico. Il Ftse Mib viaggia in frazionale rialzo (+0,2%) in area 33.960 punti, con acquisti su Tenaris (+1,7%) e Campari (+0,8%) mentre scivolano in coda Italgas (-0,5%) e Mps (-0,3%).
Nvidia è crollata a -6,9% nelle contrattazioni after hours (dopo aver più che raddoppiato il proprio valore da inizio anno fino a ieri). La società di chip ha fornito risultati e previsioni per il terzo trimestre superiori alle stime, ma questo non è bastato a soddisfare gli investitori, abituati ad una serie di rapporti strabilianti. Preoccupano in particolare i ritardi di produzione del nuovo processore Blackwell, che dovrebbe dominare la prossima generazione di prodotti per l’intelligenza artificiale.
Ora l’attenzione si sposta nuovamente sui dati macro. In programma oggi i prezzi al consumo tedeschi, dopo il rallentamento registrato in Spagna (2,2% annuo e 2,4% armonizzato), oltre al Pil Usa (seconda lettura del 2Q) e le richieste di sussidi di disoccupazione.
Domani focus sull’inflazione complessiva dell’eurozona e sul core Pce Usa, la misura dei prezzi preferita dalla Fed. La banca centrale americana si avvia verso il primo taglio dei tassi a settembre, ma il rapporto di domani e quello di venerdì prossimo sul mercato del lavoro potrebbero confondere i piani.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 137 punti base, con il decennale italiano al 3,64% e il benchmark tedesco al 2,27%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent rimane sotto i 78 dollari al barile dopo la diminuzione inferiore alle previsioni delle scorte statunitensi di greggio, mentre l’oro scambia a 2.516 dollari l’oncia.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si stabilizza in area 1,12 così come il dollaro/yen a 144,6.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.