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L’EURO ALLA CONQUISTA DI MANHATTAN

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(WSI) – «Euros Accepted»: in un segnale psicologico della debolezza del dollaro, nelle vetrine di New York cominciano a spuntare cartelli che invitano i clienti a pagare con gli euro. Un tempo il dollaro era il re indiscusso delle valute, accettato dalle strade di Hanoi alle savane dell’Africa. Ora il biglietto verde alla deriva sta perdendo terreno ovunque nel mondo: che però succeda in patria è un segnale che ha fatto riflettere gli economisti e attirato frotte di reporter da East Village Wines, un negozio di vini dell’omonimo quartiere di Manhattan, che in vetrina, su una lavagnetta, aggiorna quotidianamente il cambio del giorno. «Abbiamo deciso che i soldi sono soldi e li prendiamo comunque, poi andiamo a cambiarli alla banca», ha detto Robert Chu, il proprietario della bottiglieria.

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Non c’è più dunque solo Gisele, la top model brasiliana più pagata del mondo che ha detto basta alla valuta Usa puntando su più promettenti monete. Né più solo il rapper Jay Z che in un recentissimo video-clip per il film American Gangster se ne è andato in giro per le strade di Manhattan sfogliando mazzette non di dollari ma di biglietti da 500 euro. La decisione dei negozietti del Village è una reazione alle orde di turisti europei arrivati negli Usa con la loro valuta forte: «Più che altro l’abbiamo fatto per pubblicità, ma a volte siamo sorpresi di quanti euro alla fine abbiamo in cassa», ha detto Chu.

Negozi che accettano monete straniere sono comuni negli Usa in località di frontiera con Canada o il Messico. Che però l’euro diventasse popolare a Manhattan, e per di più a pochi isolati di distanza da Wall Street, è un fatto assolutamente inedito.

Intanto altrove nel mondo chi cerca di pagare in dollari viene sempre più spesso respinto con perdite: in India il Taj Mahal ha smesso di accettare i biglietti verdi dopo che il Ministero della Cultura ha imposto a tutti il pagamento in rupie. Alcuni tour operator hanno incontrato resistenze per il dollaro in parti remote del Vietnam e del Perù dove prima la valuta Usa era la benvenuta: «Un tempo la banconota da cento dollari era universale, da Mosca al Mozambico», ha detto al New York Times Peter Rudy, direttore dell’agenzia di viaggi avventurosi KE Adventure Travel: «Oggi non è più cosi».

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