Prosegue il risiko nel mondo della consulenza finanziaria e del risparmio gestito. Questa mattina Banca Generali ha deciso di promuovere un‘Opa volontaria totalitaria sulle azioni di Intermonte, storica Sim milanese che opera come investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, con l‘obiettivo di revocare le azioni da Piazza Affari. La banca del Leone pagherà un corrispettivo pari a 3,04 euro, che incorpora un premio pari al 21,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Intermonte al 13 settembre 2024. La capitalizzazione di Intermonte alla chiusura di venerdì era pari a 80 milioni di euro. Lo scorso anno la Sim milanese aveva registrato ricavi in calo a 32,5 milioni e un utile netto di 2,5 milioni.
Con questa operazione Banca Generali passa da preda a cacciatore. Più volte nei mesi scorsi erano circolate indiscrezioni circa la vendita della banca da parte del gruppo Generali per concentrare l’attività nel segmento assicurativo.
Banca Generali, i vantaggi dell’integrazione
Secondo quanto precisato da una nota di Banca Generali con questa operazione la banca guidata da Gianmaria Mossa (nella foto) pensa di poter creare valore grazie a nuovi ambiti di utilizzo dell’attività di research nel mercato italiano delle SMI, utilizzare le competenze nell’ambito della sala di negoziazione con riferimento alla componente equity, ETF, desk derivati e strutturazione di certificati. Grazie all’attività di Intermonte, Banca Generali prevede di rafforzare l’offerta verso imprenditori e Pmi, segmento fondamentale per il private banking, e principale motore di generazione di nuova ricchezza nel Paese, sempre più soggetto a un tema di passaggio generazionale e di differenziarsi ulteriormente sul mercato delle reti.
Secondo quanti specificato nella nota Intermonte continuerà ad operare come controparte di mercato generando business autonomamente, seguendo le attuali direttrici, ferme restando le prerogative di Banca Generali quale azionista di controllo.
Sulla base di proiezioni prudenziali, inoltre, Banca Generali si attende di poter generare un volume di sinergie di ricavo e di costo tali da consentire un ritorno stimato sull’investimento (Roi) superiore al costo del capitale della banca.