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Italiani in cerca di sicurezza, si affidano sempre più ai consulenti finanziari

Gli investitori italiani sono meno preoccupati del futuro e nell’investire ricercano sicurezza del capitale e consulenza. Sono queste alcune delle evidenze della seconda edizione dell’Osservatorio Investitori di CNP Vita Assicura – società parte di CNP Assurances, sesto Gruppo assicurativo in Italia – realizzato in collaborazione con BVA Doxa. L’indagine, che analizza i comportamenti, le attitudini e le competenze in ambito finanziario dei decisori finanziari italiani, è stata condotta attraverso 2.400 interviste.

Il ruolo chiave dei consulenti finanziari

Dall’indagine emerge, in particolare, il ruolo cruciale dei consulenti finanziari come punto di riferimento nella gestione e nella costruzione delle strategie di investimento. In particolare, nonostante il 65% del campione (con un picco del 94% tra gli investitori Private) si senta molto o abbastanza competente in tematiche di investimento, l’81% continua ad affidarsi alle competenze dei professionisti per valutare l’orizzonte temporale e l’approccio al rischio, oltre che per definire gli obiettivi di investimento.

Il 54% degli italiani affronta le scelte finanziarie e assicurative senza consultarsi con altri membri della famiglia, dati in aumento di 2 punti percentuali rispetto al 2023. Il 46%, invece, ritiene importante discuterne con i familiari.

Le priorità per gli italiani

Nella scelta degli investimenti emergono come prioritari per gli investitori la sicurezza del capitale (38%, in crescita rispetto al 2023) e la stabilità del rendimento (23%). Tra gli ulteriori aspetti considerati, troviamo la fiscalità agevolata (9%) e la possibilità di designare un beneficiario (5%) e, ancora, l’impignorabilità e insequestrabilità (rilevante per l’8% del campione rispetto al 5% del 2023).

Cresce anche la progettualità degli italiani. Nel 2023, solo il 22% degli intervistati dichiarava come finalità del proprio investimento la realizzazione di progetti attuali o futuri. Nel 2024, osserviamo una crescita di 5 punti percentuali attestandosi al 27%. In calo, ma ancora preponderante, l’investimento per affrontare l’incertezza nel domani (56% 2024 vs 59%).

Si registra, inoltre, un calo della preoccupazione per gli investimenti: se a inizio 2023 il 66% degli investitori si dichiarava preoccupato, quest’anno la percentuale scende al 48%. Dato confermato anche da una minore preoccupazione per l’inflazione e per il costo del denaro nelle scelte di investimento.

Gli strumenti di investimento

Nel 2024, l’86% degli investitori intervistati conosce i titoli di Stato, seguiti dalle polizze vita di risparmio-investimento-previdenza (85%), dai fondi comuni (81%) e dalle azioni (81%). Le obbligazioni societarie (60%) e gli investimenti sostenibili e responsabili (45%) sono meno conosciuti.

Tuttavia, quando si analizzano i prodotti effettivamente sottoscritti, le polizze sono al primo posto tra i prodotti scelti dagli italiani, presenti nel portafoglio del 57% del campione, con punte del 61% per la clientela Private.

Al secondo posto si trovano i fondi comuni (53%), seguiti dai titoli di Stato (44%). Gli investimenti legati alla sostenibilità e le obbligazioni societarie sono presenti nel 23% dei portafogli degli investitori.

In ambito ESG, invece, è diminuita la percentuale di investitori che dichiara di aver ricevuto una proposta di prodotti socialmente responsabili da consulenti e istituti finanziari (dal 54% del 2023 al 42% del 2024), nono-stante sia cresciuto l’interesse per questo tipo di investimento.

“Gli ultimi anni ci hanno messo alla prova con eventi che pensavamo appartenere ad altre epoche per l’Europa: pandemia, guerre, dissesti idrogeologici catastrofici, eccetera. – commenta Sara Galli, Business account manager BVA DOXA – Congiuntamente ad altri fattori sociodemografici, ciò sembra rendere sempre più difficile pensare al futuro ed è quasi paradossale se consideriamo che, di anno in anno, con l’allungamento della vita media, avremo sempre più futuro a disposizione. Il piccolo segnale che viene dalla ricerca di una ripresa dell’orientamento dei risparmi alla progettualità, congiuntamente alla centralità che gli investitori italiani continuano a dare alla consulenza, è, a nostro avviso, un grande invito all’industria finanziaria a farsi carico di un ruolo sociale di presa di coscienza dei cambiamenti, aiutando a far sì che il ‘risparmiare perché non si sa mai’ diventi un risparmiare perché ‘si sogna qualcosa per sé o la famiglia’ o ‘perché si sa’ che occorre disporre dei giusti strumenti per proteggere il futuro e renderlo meno incerto”.