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Commerzbank: ministero finanze vuole proseguire nella vendita della sua quota

Nuova puntata nella saga Unicredit-Commerzbank. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il Ministero delle Finanze tedesco continuerà ad attenersi al piano di vendita della sua intera partecipazione in Commerzbank AG, nonostante la volontà di UniCredit SpA di salire ancora nella banca dopo aver messo le mani, con un blitz a sorpresa, sul 9% del capitale (di cui una quota del 4,5% dal governo tedesco). La notizia, subito smentita, alimenta i dubbi su possibili contrasti all’interno del governo tedesco di fronte ad possibile fusione tra le due banche.

Il ruolo chiave del Governo tedesco

Come spiega Bloomberg, mentre il Ministero delle Finanze supervisiona la partecipazione della Germania in Commerzbank, una decisione su ulteriori vendite necessita dell’approvazione unanime di un comitato che comprende anche funzionari di vari altri enti governativi, tra cui l’ufficio del Cancelliere Olaf Scholz. Non è dunque chiaro se la Cancelleria condivida il parere del Ministero delle Finanze su ulteriori vendite di azioni Commerzbank.

La coalizione di governo ha precedentemente concordato di disinvestire completamente da Commerzbank e questa continua ad essere l’intenzione del ministero delle Finanze per il momento, hanno spiegato persone che hanno familiarità con la questione. L’obiettivo è quello di vendere al miglior prezzo possibile piuttosto che mantenere la partecipazione, anche se ciò significa che UniCredit, diventato già il più grande investitore privato in Commerzbank, possa acquistare altre azioni, hanno spiegato.

“Il governo federale analizzerà a fondo la situazione che si è venuta a creare e prenderà decisioni su come procedere a tempo debito”, ha dichiarato un rappresentante del ministero delle Finanze, all’agenzia stampa americana.

Tutto questo mentre, nelle scorse ore, rumors di mercato anticipate dal Messaggero avevano confermato la volontà di Unicredit — di chiedere l’autorizzazione a Bruxelles di salire ulteriormente nell’istituto tedesco fino al 30% rispetto al 9% attualmente detenuto. Tale volontà era stata d’altronde preannunciata da subito da parte dell’istituto italiano e spiegato dal ceo Andrea Orcel come funzionale a poter avere a disposizione tutte le opzioni per essere protagonisti nel riassetto di Commerzbank.

L’opinione degli analisti

Alla luce delle posizioni espresse sulla necessità di combinazioni cross-border in Europa anche dalla stessa presidente della Bce Christine Lagarde, gli analisti si aspettano che la banca centrale accenda la luce verde al rafforzamento nel capitale.

C’è da dire che la partita Commerzbank non sembra comunque completamente priva di rischi per l’istituto italiano: l’ipotesi, ventilata dalla stampa, che Deutsche Bank possa muoversi per costruire una posizione in Commerz che ostacoli la scalata di Unicredit e a Berlino, agita ulteriormente le acque.

Secondo Intermonte sia l’indagine del governo tedesco sia le mosse di Deutsche Bank potrebbero rendere più difficoltosa la strada di Unicredit anche se, sul primo fronte, le responsabilita’ del collocamento accelerato non sono da attribuire alla banca italiana e, sul secondo, Deutsche Bank non sembra avere la forza per essere una reale alternativa.

Posizione condivisa dagli analisti di Equita Sim secondo cui Deutsche Bank non può muovere su Commerzbank senza mettere in crisi la propria solidita’ patrimoniale. Per quanto riguarda il rafforzamento graduale di Unicredit nel capitale di Commerzbank, Equita ritiene che potrebbbe aumentare i costi dell’acquisizione rispetto a un’opa ma che probabilmente favorirebbe l’approccio amichevole di Unicredit consentendo interlocuzioni sia con il management di Commerzbank sia con il governo tedesco.