Società

Italia resta tra le mete preferita dei ricchi in fuga dall’aumento delle tasse

La decisione del governo Meloni di raddoppiare la flat tax sui redditi esteri dei ricchi espatriati portandola a 200.000 euro l’anno non sembra aver ridotto l’appeal dell’Italia agli occhi dei super ricchi contribuenti britannici e francesi, che continuano a vedere il nostro Paese come meta privilegiata, insieme a tradizionali paradisi fiscali di Monaco e della Svizzera, per un eventuale trasferimento.

Italia non perde appeal per i ricchi

In un articolo del Financial Times da titolo “L’Italia mantiene il suo fascino per i ricchi europei in fuga dall’aumento delle tasse”, il quotidiano inglese spiega che l’abolizione dello storico regime fiscale britannico “non-dom” (che permetteva ai residenti fiscali britannici che non stabilivano il proprio domicilio nel Regno Unito di essere tassati solo sui redditi di origine britannica, esentando quelli prodotti all’estero) sta alimentando l’idea di molti ricchi d’oltremanica di trasferirsi in Italia.

“Le persone si trasferiscono non solo per le tasse, ma anche perché amano la Riviera italiana, le Alpi italiane, l’architettura, la cultura, la gente”, ha dichiarato Miles Dean, responsabile delle imposte internazionali presso la società di revisione contabile Andersen, sottolineando che i non-dom stanno cercando di lasciare il Regno Unito ‘in gran numero”.

Questo trend pare confermato da diversi consulenti italiani che – secondo quanto si legge sul quotidiano britannico – affermano di ricevere un flusso costante di richieste anche dalla Francia, dove un clima politico instabile ha alimentato le preoccupazioni per l’aumento delle tasse sui ricchi.

Milano: la città preferita

Secondo le stime citate dal Financial Times, l’aliquota fiscale agevolata sui redditi esteri, fissata nel 2016 come parte di una spinta post-Brexit per attirare i ricchi lontano dal Regno Unito, pare abbia attirato 2.730 multimilionari, tra cui oligarchi, investitori di private equity e persino sportivi, la maggior parte dei quali ha stabilito la propria residenza a Milano.

“L’aumento da 100.000 a 200.000 euro non fa una grande differenza per i multimilionari che hanno grandi redditi esteri”, ha dichiarato Marco Cerrato, partner dello studio fiscale Maisto e Associati di Milano. “Le persone che abbiamo assistito e che hanno pianificato di trasferirsi in Italia dopo il 2025 non hanno cambiato i loro piani”.

Maurizio Fresca, consulente fiscale internazionale presso lo studio legale italiano Chiomenti, ha affermato che i suoi clienti non sono tanto preoccupati per l’aumento dell’imposta, quanto per “la politica” che sta dietro alla decisione di Roma e per ciò che potrebbe suggerire sulla durata a lungo termine del regime agevolato.

“Quando persone con un alto patrimonio netto vogliono trasferirsi in un altro Paese, non sono certo 100.000 euro all’anno a trattenerli”, ha detto Fresca. “Vogliono essere rassicurati sul fatto che questo regime sarà in vigore anche in futuro”.

Fresca ha detto che il governo della Meloni ha aumentato l’importo della tassa per disinnescare il crescente malcontento dell’opinione pubblica riguardo ai generosi incentivi per i ricchi stranieri.

“Il governo italiano vuole evitare una discussione politica sull’equità dell’importo forfettario”, ha detto Fresca, aggiungendo che 100.000 euro erano considerati ‘a buon mercato’ dopo diversi anni di alta inflazione.

Come funziona la nuova aliquota

La nuova aliquota si applicherà solo ai nuovi arrivati (che può essere anche un italiano che ha vissuto fuori dai confini almeno per 9 dei precedenti 10 anni), che stabiliscono la residenza fiscale in Italia dopo l’approvazione della modifica, mentre coloro che sono già residenti godranno della vecchia aliquota.

L’imposta forfettaria (ora portata a 200 mila euro) sostituisce l’Irpef sui redditi prodotti in altri Paesi e senza vincoli in merito all’attività lavorativa e a guadagno. Inoltre ogni membro della famiglia – senza obbligo – pagherà 25 mila euro. Il regime ha una durata massima di 15 anni, revocabile in qualsiasi momento senza costi aggiuntivi.

Tra i beneficiari ‘vip’ dell’incentivo c’è stata anche la star del calcio Cristiano Ronaldo, che ha trasferito la sua residenza fiscale in Italia tra il 2018 e il 2021 quando giocava con la Juventus.

Molti potenziali beneficiari – si legge nell’articolo del Financial Times – erano inizialmente diffidenti, data la reputazione dell’Italia di essere caratterizzata da rapidi cambi di governo e da rapidi cambiamenti di politica. Ma gli incentivi si sono dimostrati sorprendentemente duraturi. Finora sono sopravvissuti a cinque governi.

Jacopo Zamboni, direttore esecutivo per i clienti privati di Henley & Partners, che aiuta le persone facoltose a ottenere visti di investimento e cittadinanze straniere, ha affermato che l’aumento delle tasse “non è stato percepito come un’incertezza giuridica”.“I clienti lo vedono come un adeguamento del prezzo alle circostanze attuali”. Zamboni ha dichiarato che le richieste di informazioni sull’Italia da parte di residenti britannici e francesi sono aumentate del 10% nell’agosto di quest’anno rispetto all’agosto 2023.