Fed taglia tassi di 50 punti base. Più fiducia in inflazione verso target 2%
Il grande annuncio sui tassi Usa è finalmente arrivato: nella serata italiana di ieri, la Fed di Jerome Powell ha annunciato una sforbiciata pari a 50 punti base, che ha portato i tassi a scendere al nuovo range compreso tra il 4,75% e il 5%, rispetto al precedente livello compreso tra il 5,25% e il 5,5%.
“La Commissione ha raggiunto un livello di maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%”, e reputa che i rischi per il raggiungimento dei target di inflazione e di occupazione siano all’incirca in una condizione di “equilibrio” (in precedenza nel comunicato della Fed si leggeva che i rischi continuavano a muoversi verso una condizione di “migliore equilibrio”).
Al di là dei tagli di emergenza annunciati nel 2020, all’inizio della pandemia Covid-19, l’ultima sforbiciata ai tassi di 50 punti base da parte della Fed risale al 2008, durante la crisi finanziaria globale.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.