Economia

Cybersecurity, ING stoppa le truffe telefoniche con un clic

Stoppare le truffe via telefono con un clic. Questo l’innovativo sistema escogitato da ING, che compie così un importante passo avanti sulla cybersecurity, specie considerando che la modalità telefonica rappresenta l’80% delle frodi finanziarie in Italia. “E’ davvero ING?”, nome del servizio presentato oggi in un evento dedicato dalla banca olandese nel suo head quarter di Milano, può davvero rappresentare un punto di svolta importante per il settore finanza nell’aumentare la consapevolezza dei cittadini e sbattere letteralmente la porta in faccia ai truffatori online.

Lo stop alle truffe telefoniche

Supponete di ricevere una telefonata da qualcuno che si presenti come dipendente della banca in cui avete il conto per informarvi di presunte anomalie sulle vostre transazioni. Vorreste assicurarvi di essere davvero al telefono con la vostra banca e non con un truffatore che stia tentando di raggirarvi. ING ora offre una soluzione per questi casi: con la nuova funzione “E’ davvero ING?”, infatti, i clienti possono verificare immediatamente se chi chiama a nome di ING sia effettivamente un dipendente della banca digitale. E in pochi secondi, ogni dubbio viene dissipato.

Come funziona “E’ davvero ING?”

Utilizzare “E’ davvero ING?” si rivela molto semplice: basta aprire l’App o andare sulla pagina di login del sito ing.it, premere il pulsante «È davvero ING? Verifica la chiamata» e autorizzare l’accesso: apparirà un messaggio che confermerà se si sta ricevendo realmente una telefonata da ING oppure no. Se la chiamata non provenisse dalla banca, molto probabilmente potrebbe trattarsi di una frode. In quel caso, sarebbe raccomandabile chiudere subito la telefonata e segnalare l’episodio a ING attraverso i canali ufficiali. Cliccando qui è possibile visionare un video che illustra il funzionamento di “E’ davvero ING?”.

Passo avanti contro un problema sociale 

Nel 2023 in Italia secondo il CERTFin il 15% delle truffe in ambito digital banking è avvenuto tramite spoofing, la tecnica con cui i frodatori riescono a nascondere la propria identità per risultare “affidabili” alle vittime designate e ottenere accesso a informazioni riservate e dati sensibili. Le truffe via spoofing, che avvengono principalmente tramite contatto telefonico, sms o email, sono cresciute del 13% rispetto al 2022.

I primi risultati del nuovo servizio

Numeri significativi, che impongono un rafforzamento delle misure di contrasto da parte delle banche e al tempo stesso una maggiore consapevolezza dei cittadini su come smascherare le frodi: “La funzione “E’ davvero ING” – commenta Damiano Zanisi, Chief Information Officer di ING Italia, – è un passo in avanti per contrastare un problema di natura sociale, che comporta importanti danni economici ed emotivi alle vittime delle truffe. Nessuno ne è immune: grazie al loro livello di sofisticazione, colpiscono trasversalmente le persone più fragili e anche quelle con maggiori competenze in ambito digitale. Con la sua introduzione, vogliamo anche promuovere la cultura della verifica: quanto più sarà diffusa, tanto più per i frodatori sarà difficile raggirare le persone. I risultati ottenuti finora con “E’ davvero ING?” sono molto incoraggianti: a un mese dal lancio – continua Zanisi – le truffe telefoniche verso clienti ING si sono fortemente ridotte. Ovviamente non abbasseremo la guardia: aggiungeremo a breve nuove misure di sicurezza per contenere ulteriormente lo spoofing, e continueremo attraverso alcune campagne di comunicazione mirate a rendere i nostri clienti il più possibile consapevoli del funzionamento delle frodi più ricorrenti”.

Tra consapevolezza e comunicazione

Negli ultimi 2 anni ING ha informato i suoi clienti sui rischi legati alle truffe attraverso 15 campagne di informazione, che si sono materializzate in 10.000.000 di DEM inviate (Direct email marketing). I temi hanno riguardato le classiche tecniche di frodi – dal phishing, allo spoofing, al money mule – ma anche un altro tipo di truffa, sempre più diffusa: quella sentimentale, che comporta quasi sempre rilevanti esborsi monetari. Negli ultimi tre mesi, inoltre, ING ha intensificato le sue attività di creazione di consapevolezza mostrando ai clienti a ogni singolo accesso messaggi specifici su rischi del cyber crime: 720.000 i clienti che hanno visualizzato il messaggio, un risultato che ha contribuito a ridurre sensibilmente il numero di frodi subite.

Consapevolezza, come dicevamo, va di pari passo con comunicazione. Lo hanno testimoniato plasticamente anche Marco Camisani Calzolari, divulgatore scientifico nonché volto noto di Striscia la Notizia per la tecnologia, e il vice questore Lisa Di Berardino, responsabile della Sezione di polizia giudiziaria della Procura presso il tribunale di Milano. Gli esempi concreti che hanno portato i due esperti sono stati tanti, tutti accomunati dai “bug” comportamentali che inducono le vittime all’errore umano fatale: in primis la fiducia instaurando relazioni pericolose con i criminali e in secondo luogo il farsi tentare dai facili guadagni.

Insomma, tutti sbagli che possono essere stoppati solo informando i cittadini, parlando dei comportamenti più corretti e prudenti da adottare. Entrando in un circolo virtuoso che porti a ridurre drasticamente le frodi finanziarie, riducendo ai minimi termini la profittabilità di tali business illegali.