Wall Street apre di nuovo in rialzo dopo i record dei giorni scorsi
Wall Street ha aperto in rialzo, sostenuta dai nuovi dati sull’inflazione di agosto. Il dato PCE (indice dei prezzi delle spese per consumi personali), considerato dalla Federal Reserve la misura preferita per valutare l’inflazione, è salito dello 0,1% rispetto al mese precedente, in linea con le previsioni, e del 2,2% rispetto all’anno precedente, leggermente inferiore al 2,3% stimato. A luglio, l’indice era al 2,5%.
Ieri Wall Street aveva registrato una seduta positiva, con lo S&P 500 che ha segnato la 42esima chiusura record dell’anno. In apertura di oggi, il Dow Jones è salito di 78,27 punti (+0,19%), lo S&P 500 di 8,83 punti (+0,15%) e il Nasdaq di 39,06 punti (+0,21%). In controtendenza, il prezzo del petrolio WTI al Nymex è sceso dello 0,06%, attestandosi a 67,63 dollari al barile.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.