Economia

Governo a caccia di investitori americani, la Meloni chiama Fink di BlackRock

Mentre gli investimenti esteri diretti crollano e la fine del PNRR si avvicina, il Governo italiano accelera nella ricerca di investitori stranieri. Dopo aver incontrato, nel corso dell’ultimo viaggio a New York, una serie di esponenti del settore hi-tech, e in particolare con gli amministratori delegati di Google-Alphabet, Sundar Pichai, di Motorola, Greg Brown, e di Open AI, Sam Altman, la premier Giorgia Meloni chiama a raccolta anche l’amministratore delegato del fondo d’investimento statunitense BlackRock, Larry Fink, che avrebbe visto ieri in un colloquio, tenutosi ieri a Palazzo Chigi.

Il fondo Usa interessati ai ‘data center’

Nel corso del colloquio – secondo quanto si legge nel sito del Governo –  i due interlocutori hanno avuto un approfondito scambio di vedute su possibili investimenti del Fondo USA in Italia nell’ambito dello sviluppo di ‘data center’ e delle correlate infrastrutture energetiche di supporto.

Le discussioni con BlackRock, che gestisce investimenti per quasi diecimila miliardi di dollari, sono l’ultimo segnale di come il governo Meloni stia cercando di attirare gli investitori investimenti esteri. Ed in particolare nordamericani. L’anno scorso, KKR & Co. ha acquistato la rete fissa dell’ex monopolista telefonico Telecom Italia SpA in un’operazione valutata fino a 22 miliardi di euro.

Intanto, in questa fase di ricerca di investitori stranieri, ad essere privilegiato pare, almeno per il momento, il settore hi-tech con i primi risultati dovrebbero vedersi a breve – come ricorda il Corriere, che cita “gli investimenti Microsoft in infrastrutture per Intelligenza artificiale (Ai) e data center per cloud computing da creare nel Nord Italia con un investimento complessivo che potrebbe arrivare a 4 miliardi di euro.  In tempi più lunghi (e con importi inferiori) dovrebbe arrivare anche un investimento di Alphabet-Google in Sicilia (l’area catanese, dove già si producono microprocessori)”.

Investimenti esteri diretti crollano nel 2023

D’altronde usare la carta degli investimenti esteri diventa a questo punto cruciale, in vista della fine del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Attrarre nuovi investimenti esteri è una carta fondamentale che il governo sta giocando dal momento che, dopo il 2026 verrà meno il supporto dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Tanto più importate, se si considera che, come messo in evidenza dal Global Attractiveness index (Gai) 2024 di Teha, gli investimenti diretti esteri hanno segnato una frenata del 40% per un valore pari a $14 miliardi. In termini assoluti, l’Italia è riuscita ad attrarre appena 18,2 miliardi di investimenti diretti, un valore inferiore di $23,8 miliardi rispetto alla Francia ($42,0 miliardi), $18,5 miliardi di IDE rispetto alla Germania ($36,7 mld), $17,8 miliardi di IDE rispetto alla Spagna ($35,9 miliardi).

A conferma del calo di attrattività dell’Italia agli occhi degli investitori esteri, un altro dato appare particolarmente significativo: gli IDE in ingresso in Italia – spiega il report – hanno anche assistito a una riduzione in termini di incidenza sul totale europeo: nel 2023, gli IDE in ingresso in Italia hanno rappresentato appena il 2% del totale degli IDE in ingresso in UE-27, un valore in calo di 1,6 p.p. negli ultimi 6 anni (erano il 3,6% del totale UE-27 nel 2018).