Italia, Istat rivede le stime del PIL per il secondo trimestre 2024
In seguito alla pubblicazione delle nuove stime annuali il 23 settembre, l’Istat ha aggiornato i dati trimestrali del PIL. Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo, calcolato in valori concatenati con anno di riferimento 2020 e corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha mostrato un incremento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. La stima tendenziale è stata rivista al +0,6%, in leggero calo rispetto al +0,9% precedentemente stimato.
Il secondo trimestre ha registrato due giornate lavorative in meno rispetto al primo trimestre, ma una giornata lavorativa in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Questa differenza ha avuto un impatto sui dati economici, influenzando le stime di crescita.
L’aggiornamento dei conti nazionali da parte dell’Istat è un elemento fondamentale per comprendere l’andamento economico del paese, fornendo un quadro completo e aggiornato della situazione economica italiana. Gli analisti osservano con attenzione questi dati per prevedere le tendenze future e adattare le loro strategie di investimento.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.