Ecofin, Antigua e Barbuda fuori dalla lista nera fiscale europea
L’Ecofin ha recentemente aggiornato la lista delle giurisdizioni non cooperative dal punto di vista fiscale, rimuovendo Antigua e Barbuda. Questo cambiamento riduce il numero delle giurisdizioni nella ‘black list’ a undici. Gli stati che rimangono sotto osservazione includono le Samoa Americane, Anguilla, Fiji, Guam, Palau, Panama, Russia, Samoa, Trinidad e Tobago, le Isole Vergini Americane e Vanuatu.
La decisione di escludere Antigua e Barbuda è stata accolta come un segnale positivo, indicando i progressi compiuti da questo paese nel migliorare le proprie normative fiscali per allinearsi agli standard internazionali. Tuttavia, le restanti giurisdizioni sono invitate a intensificare i loro sforzi per evitare sanzioni economiche e migliorare la loro reputazione globale.
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Apertura negativa per Wall Street, influenzata dai recenti dati sull’inflazione e dalle conseguenze dell’uragano Milton in Florida. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,4% rispetto all’anno precedente, superando le aspettative. Nel frattempo, l’uragano ha lasciato tre milioni di persone senza elettricità e sta avendo un impatto sull’economia. Gli investitori valutano anche i dati sulla disoccupazione e l’evoluzione della crisi in Medio Oriente.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti hanno registrato un aumento superiore alle aspettative nella settimana al 5 ottobre. I dati del Dipartimento del Lavoro americano mostrano un incremento significativo rispetto alle previsioni degli analisti, sollevando interrogativi sullo stato attuale del mercato del lavoro.
Durante la riunione di settembre, la BCE ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base per attenuare le restrizioni monetarie. L’obiettivo è riportare l’inflazione al 2% a medio termine, mantenendo flessibilità nelle decisioni future.
La Borsa di Tokyo continua la sua crescita, con l’indice Nikkei che si avvicina ai 40mila punti, sostenuto dalla propensione al rischio degli investitori e dall’indebolimento dello yen. Questo trend positivo è influenzato dai record di Wall Street e dal vantaggio competitivo delle aziende esportatrici giapponesi.