Economia

Dimon (Jp Morgan) alla finestra: nessun endorsement ai candidati in corsa alla Casa Bianca

Il suo nome circola come possibile segretario al Tesoro qualora, nelle elezioni Usa, si affermasse l’ex presidente Donald Trump. La verità è che fino ad oggi Jamie Dimon, l’amministratore delegato di JPMorgan, non ha espresso nessuna preferenza tra i due candidati in corsa alla Casa Bianca.

Dimon: “deciderò e voterò”

Dimon, alla guida della più grande banca degli Stati Uniti dal 2006, è una voce autorevole a Wall Street, ma si esprime anche su questioni più ampie che riguardano gli Stati Uniti.

“Deciderò e voterò”, ha dichiarato Dimon a Bloomberg Television in un’intervista, negando così voci in circolazione secondo le quali il numero uno della banca americana avrebbe espresso il suo esplicito sostegno all’ex presidente repubblicano. “Mi riservo il diritto di fare quello che voglio. Sono un cittadino, posso votare, posso dire quello che voglio. Non ho mai appoggiato candidati. Ma sto riflettendo su ciò che voglio dire o fare”.

Sebbene Dimon non abbia appoggiato apertamente né Trump né la candidata democratica Kamala Harris, il banchiere ha più volte sottolineato la necessità di ripristinare la fiducia dei cittadini nell’America. Lo ha fatto esplicitamente, lo scorso agosto, in un articolo pubblicato sul Washington Post in cui invitava il prossimo presidente a impegnarsi in una comunicazione aperta e onesta.

Dimon-Trump: rapporto non lineare

C’è da dire che quello tra Dimon e Trump è da sempre un rapporto caratterizzato da alti e bassi. Trump ha più volte criticato Dimon. L’ultima volta è successo l’anno scorso, quando sulla sua piattaforma Truth Social ha definito il capo della JPMorgon come un “Globalista altamente sopravvalutato”.

Poi, il cambio di rotta. La scorsa estate, l’ex presidente ha invece affermato che avrebbe preso in considerazione Dimon come segretario al Tesoro se avesse vinto un secondo mandato alla Casa Bianca. Poi, l’ennesimo cambio di marcia una settimana dopo.

Anche Dimon ha mostrato un atteggiamento a due facce nei confronti del tycoon. Dopo aver aspramente condannato l’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump, di recente Dimon ha elogiato alcune posizioni e politiche dell’ex presidente.

“Fate un passo indietro, siate onesti. Ha avuto ragione sulla NATO, ha avuto ragione sull’immigrazione. Ha fatto crescere l’economia abbastanza bene. La riforma fiscale del commercio ha funzionato. Aveva ragione su alcuni aspetti della Cina”, aveva spiegato Dimon ai microfoni della CNBC. “Non si è sbagliato su alcune di queste questioni critiche”.