L’azionario ritorna nelle preferenze d’investimento degli asset manager associati all’Aipb, l’associazione che raggruppa gli operatori del private banking. Un cambio di rotta preannunciato nelle previsioni di inizio anno, quando gli asset manager avevano segnalato di essere giunti quasi al termine della fase in cui il comparto obbligazionario era fortemente “sovrappesato”.
Così emerge dalla lettura dell’Aipb Outlook 2025, intitolato “Disegnare la nuova rotta per gli investimenti” dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) secondo cui la principale novità, nel processo di ricomposizione dei portafogli della clientela private, è data dalla ritrovata centralità dell’azionario, visto in sovrappeso sia a 12 che a 36 mesi.
Le strategie di investimento degli Asset manager associati a AIPB
La principale novità, nel processo di ricomposizione dei portafogli private, abbiamo detto è data dalla ritrovata centralità dell’azionario, con la previsione per i prossimi 12 mesi che rimane positiva, per poi diventare più neutrale nel medio periodo.
Dall’analisi di AIPB emerge anche come migliori la view legata al real estate e peggiora quella dei private market. Il cash, infine, continua ad essere sottopesato.
Quali rendimenti attesi nei prossimi 12 mesi? A differenza della precedente rilevazione, emerge un netto calo delle aspettative per l’obbligazionario (il 60% si aspetta un rendimento tra lo 0 e il 5% e solo il 35% tra il 5 e il 10% contro, rispettivamente, 41% e 53%); l’azionario vede una maggiore polarizzazione, in quanto il 16% si attende rendimenti negativi (nessuno nella precedente) e l’8% superiori al 10%. Per gli alternativi si incrementa significativamente il numero di coloro che vedono rendimenti a doppia cifra (erano il 21% la scorsa volta, che salgono al 33%).
Se cambiano le strategie d’investimento, l’allocazione di medio-lungo termine rimane pressoché invariata rispetto alla rilevazione di febbraio: l’azionario è primo con il 46% delle preferenze, seguito da obbligazionario (35%) e real estate (6%).
Quali sono i paesi e i settori più interessanti
Nel dettaglio, per quanto riguarda il comparto azionario, su cui gli asset manager esprimono una view overweight sia di qui ad uno che a tre anni, le principali aree geografiche d’interesse sono mercati emergenti (55%) e Stati Uniti (55%, ma vi è un 20% che ritiene di sottopesarli nel breve). L’Italia è da sovrappesare per il 19% e sottopesare per il 13%, mentre sulla Cina prevalgono view neutrali (45%) e di sottopeso (40%).
Riguardo invece ai settori, rispetto alla precedente indagine, ai primi tre posti rimangono sempre healthcare/pharma (86%), tech (62%, ma con un 38% di underweight) e banche (54%); le costruzioni registrano una crescita importante (25% overweight, salendo dal 19° al 9° posto); le ultime due posizioni sono occupate da automotive e industria, per cui vi sono solo giudizi neutrali o di sottopeso, in particolare per l’auto (85%) che risente delle enormi difficoltà legate alla transizione in corso.
L’asset class obbligazionaria (overweight a 12 mesi, neutral a 36) vede salire in testa alla classifica degli investimenti previsti per il prossimo anno i bond dei mercati emergenti (60%), seguiti da investment grade e high yield, seppur con maggiori differenze di vedute, soprattutto per questi ultimi. A livello geografico, vi è una prevalenza per l’Europa (52%; 39% per l’Italia), mentre la Cina è da sottopesare per il 53% degli asset manager. Infine, gli investimenti in private markets, nel medio periodo, presentano una view positiva o neutrale (per il 43% dei gestori).
La view del private banking sulle asset class
Focus anche sugli strategist delle banche associate ad AIPB, la cui introduzione nella ricerca dell’associazione, permette di comprendere non soltanto come siano cambiate le aspettative degli asset manager nei primi nove mesi dell’anno, ma anche di individuare punti di contatto e differenze tra asset manager e distributori.
Rispetto agli asset manager, gli strategist delle banche private associate esprimono un orientamento più favorevole verso l’obbligazionario nei 12 mesi a venire (79% sovrappeso vs 55% delle SGR che mettevano al primo posto l’azionario), mentre a tre anni la view si riavvicina, con un overweight dell’equity (93% vs 68% degli asset manager) e un atteggiamento più neutrale sull’obbligazionario (sovrappeso 27% degli strategist vs 37% AM).
Identità di vedute sulla liquidità (sottopeso sia nel breve che nel medio), mentre sui private market prevale una maggiore neutralità nel medio periodo.
Sui rendimenti attesi a 12 mesi la visione è abbastanza simile a quella delle SGR, leggermente più positiva: per quanto concerne l’azionario è maggiore l’attesa per rendimenti superiori al 5% (65% vs 46% degli AM); anche sull’obbligazionario le banche prevedono ritorni più elevati; sugli alternativi minore pessimismo riguardo a ritorni negativi e comunanza di vedute per quelli superiori al 5%.