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Wall Street senza freni, chiude sesta settimana di fila in rialzo. Ecco perché sale secondo gli analisti

Continua senza sosta il rally di Wall Street, che anche oggi dovrebbe aprire i battenti in territorio positivo, dopo i record di venerdì. In mattinata i futures del Dow Jones Industrial Average salgono di 44 punti (+0,1%) mentre quelli sullo S&P 500 e del Nasdaq 100 segnano rialzi dello 0,13% e dello 0,16%. La recente striscia vincente rende gli investitori ottimisti sul fatto che i titoli azionari abbiano ancora da correre. Anche se i rischi di una ritirata sono sempre all’orizzonte: a partire dalle valutazioni troppo elevate, passando dalla volatilità che normalmente accompagna le elezioni presidenziali statunitensi per arrivare alla persistenza di rischi geopolitici crescenti.

Settimana da record

Venerdì scorso, il Dow Jones ha guadagnato 34,10 punti (+0,08%), lo S&P 500 ha chiuso in rialzo di 23,22 punti (+0,40%), il Nasdaq ha terminato in rialzo di 115,94 punti (+0,63%). I tre maggiori indici hanno archiviato così la loro sesta settimana consecutiva in rialzo, la serie più lunga del 2024 per Dow e S&P 500. L’S&P 500 ha chiuso la settimana in rialzo dello 0,85%, mentre il Dow ha chiuso in rialzo dello 0,96%. Il Nasdaq Composite è salito dello 0,80%.

La spinta delle trimestrali

La spinta in avanti arriva soprattutto alle trimestrali positive. Secondo FactSet, il 79% delle società dello S&P 500 che ha già pubblicato i risultati del terzo trimestre ha battuto le aspettative.

E, secondo gli analisti, la possibilità che i titoli riescano a mantenere questi guadagni dipenderà dalla capacità delle aziende di battere le aspettative nella stagione degli utili, che si aprirà questa settimana. Fino a venerdì, saranno circa un quinto le società dell’S&P 500 che dovranno presentare le proprie relazioni fino a venerdì.

Come ricorda, Gabriel Debach, market analyst di eToro, questa settimana, 109 titoli dell’S&P 500 sveleranno i propri conti trimestrali, offrendo ulteriori indicazioni sulla direzione dei mercati. Il mercato azionario ha registrato una crescita robusta, con un rialzo del 23% da inizio anno.

“Se l’S&P 500 manterrà questo slancio fino a fine 2024, sarà il secondo anno consecutivo con un rendimento superiore al 20%. Tre fattori chiave hanno alimentato questo rally: un’economia in crescita, prospettive più favorevoli sui tassi d’interesse e un incremento degli utili aziendali. Tuttavia, gran parte della crescita degli utili dell’indice continua a provenire dalle megacap, con le “Magnifiche Sette” che dovrebbero registrare un aumento del 18% negli utili del terzo trimestre, mentre il resto delle aziende dovrebbe crescere solo dell’0,1%. L’affollamento su questi titoli di peso ha portato le “Magnifiche Sette” a scambiare collettivamente a un multiplo P/E più che doppio rispetto agli altri 493 componenti dell’S&P 500. Google è l’unica eccezione, con un multiplo P/E forward inferiore alla media dell’indice”.

Movimento atipico in vista delle elezioni

Ma ci sarebbe un’altra ragione dietro la corsa recente. Secondo Rob Williams, chief investment strategist di Sage Advisory, nonostante il previsto aumento della volatilità del mercato prima delle elezioni, le azioni potrebbero continuare a salire fino a novembre. Si tratterebbe di una situazione atipica per un anno elettorale.

Di solito accade il contrario: il mercato è esitante e poi fa bene dopo le elezioni. Ora si sta verificando l’inverso e… forse si otterrà l’opposto di quello che abbiamo avuto noi: i titoli saranno forti fino alle elezioni e poi avranno un calo di volatilità dopo le elezioni”, ha detto alla CNBC.

Williams ha attribuito questa sovraperformance al fatto che gli investitori hanno già previsto una vittoria del candidato repubblicano ed ex presidente Donald Trump, le cui politiche sarebbero state più favorevoli alle imprese in termini di tasse e regolamenti.

L’ultimo sondaggio di FiveThirtyEight, pubblicato venerdì, dava al candidato repubblicano il 51% di probabilità di vittoria contro il 49% della rivale democratica, la vicepresidente Kamala Harris.

Un’analisi della piattaforme sulle scommesse, calcolata venerdì dall’aggregatore di dati RealClearPolitics, ha rilevato che le probabilità medie di vittoria di Trump sono al 58,5%, contro il 40,4% di Harris.