Investimenti

Certificati, la chiave per navigare sereni sui mercati in evoluzione

Mentre il mondo finanziario affronta incertezze economiche e tassi in discesa, cresce l’interesse verso prodotti d’investimento flessibili e capaci di adattarsi alle diverse situazioni di mercato. I certificati d’investimento (o investment certificates), strumenti derivati che combinano personalizzazione dei rendimenti con una gestione più strategica del rischio, si sono distinti come una scelta intelligente per gli investitori. A differenza di azioni o obbligazioni, i certificate offrono configurazioni specifiche, grazie alle quali chi investe può beneficiare di condizioni di mercato favorevoli o proteggersi in caso di volatilità. Scopriamo alcune delle tipologie più innovative.

Il ruolo strategico dei certificati

Come dicevamo, anche l’attuale ciclo economico sembra sorridere ai certificate. In un contesto di tassi d’interesse in calo, come quello che si sta delineando con la politica monetaria delle banche centrali, i certificati possono ritagliarsi un ruolo strategico all’interno di un portafoglio diversificato. Mentre i rendimenti obbligazionari appaiono in diminuzione, gli investitori potrebbero intercettare nei certificati un’opportunità per ottenere performance superiori, senza esporsi a rischi eccessivi. I più usati da investitori e consulenti sono infatti i certificati a capitale protetto e a capitale condizionatamente protetto, di cui andremo ad analizzare due tipologie in particolare.

Alla ricerca dei rendimenti

In questa fase, con gli investitori sempre più alla ricerca di alfa, come dicevamo, i certificati emergono come una valida alternativa alle obbligazioni tradizionali. Strumenti come i phoenix e gli equity protection offrono ricavi potenzialmente superiori ai bond. Ad esempio, i phoenix, noti anche come cash collect, erogano premi periodici e possono rivelarsi una scelta vincente nel contesto attuale, offrendo un flusso di entrate regolare all’investitore. Questa tipologia di investment certificate è a capitale condizionatamente protetto con la barriera: la barriera è come una linea di difesa, finché il sottostante non la oltrepassa, si ha la possibilità di mantenere il proprio capitale protetto o addirittura ottenere un rendimento positivo. Interessante, per gli investitori più prudenti, invece, un certificato come quello equity protection. Si tratta di un certificato a capitale protetto, che a scadenza paga o la protezione del capitale investito oppure la performance del sottostante.

Tra rischi, obiettivi e consulenza

Le varianti dei certificati d’investimento sono tantissime ed è difficile riepilogarle tutte. Si possono avere prodotti che propongono un mix delle opzioni sopraelencate, oppure che possono essere richiamati dall’emittente discrezionalmente (callable) o in maniera automatica (autocallable) a fronte di un premio annuo che deve essere riconosciuto dall’emittente. In ogni caso, per chi si avvicina ai certificate, comprendere i rischi e impostare obiettivi realistici è fondamentale. Opzioni complesse come le barriere e i meccanismi autocall, richiedono un’analisi accurata del sottostante e delle possibili reazioni ai movimenti di mercato. Gli investitori devono quindi considerare la loro tolleranza al rischio e il loro orizzonte temporale, soprattutto in un mercato che può diventare volubile. Un elemento che ci offre l’assist perfetto per ribadire un suggerimento sempreverde in tema di educazione finanziaria: farsi supportare da un consulente finanziario, in questi frangenti, è sempre prezioso perché il professionista può suggerire i certificati più adatti per il profilo di rischio del singolo investitore.

I vantaggi fiscali dei certificate

Altro aspetto da non sottovalutare, è quello relativo all’ottimizzazione fiscale del proprio portafoglio. I redditi generati dai certificati, in quanto considerati redditi diversi, possono infatti essere utilizzati per compensare le minusvalenze presenti in portafoglio negli ultimi 4 anni. Questo fattore acquisisce un’ulteriore valenza strategica in un anno particolarmente critico da questo punto di vista poiché vedrà scadere le minusvalenze generate nel 2020, purtroppo caratterizzato dalla pandemia Covid-19 con ripercussioni importanti sui mercati.

Insomma, per tutte queste ragioni, i certificati rappresentano una soluzione moderna per gli investitori che desiderano strategie personalizzate e capaci di adattarsi in maniera dinamica i cambiamenti del mercato. Conoscere a fondo questi strumenti, i rischi e i payoff innovativi permette di massimizzare le opportunità e minimizzare le sorprese. In un contesto economico incerto, i certificati si pongono come una risposta flessibile per chi vuole aumentare la soglia di diversificazione e controllo nel proprio portafoglio.