Le conoscenze degli italiani in materia di finanza e assicurazioni resta sotto la sufficienza. La conferma arriva dalla della terza edizione di Edufin Index, l’Osservatorio sulla consapevolezza e sui comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani, progetto nato nel 2022 da Alleanza e Fondazione Mario Gasbarri, con il contributo scientifico di SDA Bocconi. Anche quest’anno, la ricerca ha indagato le conoscenze finanziarie e assicurative della popolazione italiana, basandosi su un campione di 4.000 intervistati, con un focus particolare sulla situazione di donne e giovani.
Edufin Index fa un passo indietro
Nel 2024, il livello di Edufin Index nel 2024 si è attestato a 56 su 100, sotto il livello di sufficienza (60 su 100). Negli ultimi dodici mesi – spiega una nota – è cresciuto di due punti percentuali il numero di persone che vivono una condizione di analfabetismo finanziario e assicurativo, salendo al 12% della popolazione e tornando ai livelli registrati nel 2022. Questi dati arrivano dopo che nel 2023 si era assistito ad un significativo incremento di chi raggiungeva la sufficienza (+7%): oggi solo il 40% della popolazione raggiunge la sufficienza, rispetto al 41% del 2023.
Davide Passero (nella foto), Ceo di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia ha dichiarato:
“L’educazione finanziaria e assicurativa incide in maniera determinante sul benessere e l’equità sociale del Paese. Solo cittadini adeguatamente preparati, sono in condizione di compiere scelte consapevoli e informate, non influenzate dall’emotività”.
Le categorie più deboli
L’ultimo Osservatorio mette in evidenza la persistenza del gender gap intorno a 5 punti (uomini 58 vs donne 53), di un gap geografico tra nord e sud intorno a 4 punti. Aumenta invece il generation gap che vede i giovanissimi (18-24) con punteggi di circa 7 punti inferiori a quelli degli adulti (35-64).
Donne
Per le donne, secondo il report, il ridotto interesse verso l’argomento e la bassa propensione a informarsi rimangono fattori chiave che contribuiscono alla loro minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa rispetto agli uomini. Tuttavia, il gender gap è influenzato anche dalla bassa autonomia decisionale delle donne che trova origine nel contesto e nelle dinamiche familiari.
Secondo l’Osservatorio, la donna continua a essere percepita come la principale responsabile della cura domestica, il che riduce il tempo che può dedicare alla propria autonomia finanziaria. La ricerca 2024 ha voluto mettere in relazione il dato dell’alfabetizzazione proprio con status (single o in coppia) e rilevanza economica delle donne all’interno del proprio nucleo familiare.
Il Rapporto ha evidenziato che quando le donne sono single e si trovano in una condizione di necessaria autonomia nella gestione delle proprie finanze, raggiungono i medesimi risultati Edufin degli uomini. Al contrario, le donne in coppia tendono a perdere autonomia decisionale. Anche quando sono le principali percettrici di reddito all’interno della coppia e possiedono un alto livello di alfabetizzazione finanziaria, sono portate a condividere le principali scelte economiche con il partner.
Analizzando l’attribuzione delle responsabilità e delle incombenze familiari, emerge un quadro sempre sfavorevole per le donne italiane. La ricerca conferma che anche quando le donne guadagnano più del partner, nel 60% dei casi si occupano comunque completamente della gestione domestica. In questo contesto, il Rapporto mette in luce il contributo delle consulenti per avvicinare le donne ai temi finanziari e assicurativi, promuovendo così l’empowerment finanziario femminile. Le consulenti donne sono infatti considerate da tutti almeno pari o meglio dei colleghi uomini sia per preparazione tecnico-finanziaria sia per approccio relazionale.
Giovani
Anche i giovani (18-24 anni) rimangono tra i gruppi di popolazione che non raggiungono ancora la sufficienza (livello Edufin Index 50), ma rispetto alle precedenti generazioni la Generazione Z ha un più alto livello di socializzazione finanziaria, l’indicatore che racconta come si acquisiscono e sviluppano valori, conoscenze e comportamenti finanziari in famiglia (la Generazione Z registra 5 punti in più rispetto ai Baby Boomers).
In particolare, oggi, in confronto al passato, i genitori dedicano più tempo all’insegnamento finanziario verso i figli. Rispetto alle precedenti generazioni i giovani d’oggi cominciano a gestire prima il denaro, nonostante la maggior parte lo riceva solo nel momento del bisogno. Nella Generazione Z si riduce il gender gap rispetto alle precedenti generazioni, ma rimane ancora bassa la percentuale di ragazze che riceve la “paghetta” regolarmente (20% ragazze Gen Z vs 16% ragazze Baby Boomers).