Pce core al 2,7% a settembre, sopra attese
L’indice Pce core, che esclude i beni alimentari ed energetici (in quanto più volatili), ha visto un incremento dello 0,3% a settembre (maggior incremento da aprile), e del 2,7% su base annua, secondo i dati del Bureau of Economic Analysis pubblicati oggi.
L’indicatore traccia i prezzi delle spese personali per consumi ed è ritenuto il preferito dalla Fed per misurare l’inflazione. Rispetto al mese precedente, la variazione su base annua è rimasta invariata, a fronte di un rallentamento atteso al 2,6%.
L’inflazione complessiva è stata del 2,1%, il livello più basso dall’inizio del 2021 e appena sopra l’obiettivo del 2% della banca centrale.
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Seduta perlopiù positiva per le borse europee. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,2% a 33.294 punti
Wall Street apre in positivo, con Nvidia che registra un aumento del 4,8% dopo un inizio negativo nel premercato. Il titolo ha raggiunto un nuovo record, mentre le tensioni tra Russia e Occidente continuano a influenzare i mercati. Inoltre, l’attenzione è rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse.
Sarà operativo entro la fine del 2026 e andrà ad aggiungersi agli altri 16 già esistenti
Negli Stati Uniti, il numero di lavoratori che hanno richiesto per la prima volta i sussidi di disoccupazione è diminuito a 213.000, il valore più basso da maggio. Le aspettative erano di 220.000 richieste. Il totale dei lavoratori che ricevono sussidi è invece aumentato leggermente, raggiungendo 1.908.000 unità.