Cambio yen/dollaro sopra 155 per la prima volta da 4 mesi
Lo yen si è indebolito a quota 155 per un dollaro per la prima volta da luglio, sollevando ipotesi su un intervento del Giappone sul mercato valutario per cercare di rallentare il deprezzamento.
La valuta giapponese ha esteso le perdite dopo la rielezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti. L’impennata dei rendimenti dei Treasury statunitensi sta gravando sullo yen, con il biennale sui livelli più alti da luglio.
La politica economica espansiva e inflazionistica di Trump potrebbe rendere la Federal Reserve meno incline ad abbassare i tassi di interesse. Ciò potrebbe ulteriormente indebolire il yen mentre il mercato si interroga sul ritmo di ulteriore riduzione del divario dei tassi di interesse tra Giappone e Stati Uniti.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.