Nel terzo trimestre del 2024, i dividendi globali hanno toccato un nuovo massimo storico, raggiungendo i 431,1 miliardi di dollari, in crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, dietro il dato complessivo si celano dinamiche contrastanti: mentre quasi il 90% delle aziende ha aumentato o mantenuto stabili i pagamenti, pesanti tagli da parte di alcune società e il calo dei dividendi speciali hanno rallentato il tasso di crescita nominale. A trainare il risultato sono stati settori come banche e media, con regioni come Cina, India e Singapore che hanno registrato picchi trimestrali senza precedenti.
Il quadro sui dividendi
In particolare, come emerso dal Janus Henderson Global Dividend Index, i dividendi globali sono saliti a a 431,1 miliardi nel terzo trimestre, un record per il periodo. Anche se il tasso di crescita è stato relativamente contenuto rispetto agli ultimi trimestri, l’aumento sottostante è stato del 6,6% nella prima metà del 2024. I tagli molto consistenti da parte di sole cinque società spiegano l’apparente rallentamento e hanno oscurato una crescita molto più forte in tutto il mercato. Tra queste, Evergreen Marine a Taiwan e Glencore nel Regno Unito hanno inciso sul tasso di crescita del terzo trimestre per 3,4 punti percentuali. Senza questi tagli, la crescita globale sarebbe stata più che doppia, pari al 6,5%, in linea con il primo semestre e con il risultato previsto per l’intero anno. Allo stesso modo, l’aumento medio dichiarato dalle aziende è stato del 6,0% nel terzo trimestre. A livello globale, nove società su dieci (88%) hanno aumentato i dividendi o li hanno mantenuti invariati.
La situazione in Asia
In Cina, India e Singapore sono stati pagati dividendi record nel trimestre. La maggior parte della crescita in Cina è derivata da Alibaba, che per la prima volta quest’anno sta distribuendo dividendi agli azionisti, mentre in India si è riscontrata la forte crescita di un’ampia gamma di società. Altrove, il primo anno di dividendi delle società media di internet Meta e Alphabet ha dato una spinta significativa alla già forte crescita negli Stati Uniti, dove il 96% delle società ha aumentato i pagamenti o li ha mantenuti invariati rispetto all’anno precedente. La crescita è stata del 10,0% su base sottostante. In un trimestre stagionalmente importante per la regione, le remunerazioni dell’Asia-Pacifico, escluso il Giappone, sono state nettamente inferiori, trascinate dalla debolezza di Australia, Hong Kong e Taiwan. Singapore ha invertito la tendenza grazie ai forti dividendi delle sue banche. Dal punto di vista settoriale, le banche e le società media hanno dato il maggior contributo alla crescita, mentre i settori minerario e dei trasporti hanno avuto il maggior impatto negativo.
La fiducia per il futuro
Dato il livello più basso dei dividendi speciali una tantum del terzo trimestre, Janus Henderson ha ridotto leggermente le sue previsioni per il 2024, portandole a 1,73 trilioni di dollari, con un incremento nominale del 4,2% rispetto al 2023 (rispetto alla precedente stima del 4,7% di crescita nominale). Non cambiano le aspettative di una crescita sottostante del 6,4%.
Jane Shoemake, Client Portfolio Manager del team Global Equity Income di Janus Henderson, ha dichiarato: “I timori che l’aumento dei tassi possa provocare una tensione significativa sull’economia globale si sono finora rivelati fuori luogo. Le aziende riferiscono che è sempre più facile rifinanziare i debiti, che le banche sono ben capitalizzate e generano buoni rendimenti, anche se i tassi d’interesse scendono, e i crediti deteriorati restano sotto controllo. La redditività delle aziende nella maggior parte del mondo appare solida e ciò fa si che la crescita dei dividendi possa continuare fino al 2025. I dividendi, in ogni caso, mostrano una crescita più costante rispetto agli utili nel corso del tempo, in quanto le società cercano di gestire i rapporti dei dividendi nel corso del ciclo economico. È in questo contesto che va vista la crescita apparentemente più lenta del terzo trimestre. Rimaniamo fiduciosi che la crescita sottostante di quest’anno sarà in linea con i buoni risultati del primo semestre”.
Il trend in Europa
“In tutta Europa, – spiega Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson Investors – la crescita sottostante del 3,9% è stata un po’ più lenta rispetto al primo semestre, ma la stagionalità fa sì che nella maggior parte dei Paesi i dividendi pagati nel terzo trimestre siano relativamente pochi, per cui l’impatto del terzo trimestre sul totale annuale è relativamente attenuato. Spagna, Francia e Paesi Bassi hanno rappresentato la metà del totale pagato. Mentre, in Italia, Enel ed Eni hanno registrato una crescita costante a una cifra”.