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Black Friday: chi vince e chi perde tra i big del retail Usa. E c’è una sorpresa

Il 28 novembre si celebra negli Stati Uniti il Giorno del Ringraziamento e il giorno successivo parte in via ufficiale la stagione dello shopping natalizio. Tra Black Friday e Cyber Monday secondo le previsioni di Adobe, le vendite online durante le festività del 2024 raggiungeranno un record di 241 miliardi di dollari, con una crescita dell’8,4% rispetto al 2023.

Lo shopping natalizio è un periodo cruciale per l’economia a stelle e strisce che catalizza l’attenzione anche degli investitori. Questo perché il consumo, che rappresenta il 68% del PIL statunitense, è il vero motore della crescita economica a stelle e strisce, con i beni che contribuiscono per il 23% e i servizi per il 45%.

Tra le categorie di regali più popolari in questa stagione, predomina l’abbigliamento tra le preferenze dei consumatori che ha spinto piattaforme di fast fashion come Temu e Shein a intensificare i loro investimenti. Secondo Reuters difatti, le ingenti spese in marketing online da parte di queste aziende stanno rendendo più oneroso per altri rivenditori e marchi raggiungere i consumatori durante il Black Friday. Entrambe le piattaforme stanno infatti puntando su parole chiave utilizzate dai concorrenti.

Partendo da queste considerazioni, Gabriel Debach, market analyst di eToro, individua tra i principali player in borsa del settore del Fast Fashion Retail chi saranno quelli che usciranno vittoriosi da questo periodo e quali rimarranno indietro, soffrendo la pressione dei margini e l’ascesa dei nuovi competitor digitali.

I vincitori e una sorpresa

Sul carro dei vincitori, secondo l’analista di eToro, troviamo Abercrombie & Fitch, uno dei leader indiscussi, con una crescita impressionante del Total Return YTD (+68%) e un aumento cumulativo su cinque anni dell’811%, il tutto accompagnato da una solida espansione dei ricavi (+19,5% CAGR) e margini operativi robusti ed in crescita (EBIT Margin del 14,82%). Accanto troviamo Fast Retailing, il gigante dietro Uniqlo, che vanta una crescita del Total Return a 5 anni (+140%) e un margine EBIT dell’16%, beneficiando di una solida presenza in Asia e di un modello di business che valorizza l’efficienza.

Tra le sorprese positive, troviamo società come Victoria’s Secret, che ha mostrato un Total Return YTD del +43,14%, nonostante una crescita piatta dei ricavi (-0,7%).  Walmart, con un impressionante Total Return YTD del +73%, ha raggiunto i massimi storici, beneficiando della forza delle sue offerte nel settore alimentare e della fedeltà dei consumatori.

Chi perde

Tra le aziende in sofferenza invece si menziona H&M che, nonostante la sua rilevanza globale, ha registrato una crescita piatta dei ricavi (-0,4%) e una perdita nel Total Return a 5 anni (-1,32%). Anche ASOS soffre di gravi inefficienze, con ricavi in calo (-18% CAGR) e un margine EBIT negativo (-11,4%). Soffre anche Zalando che, pur avendo un Total Return YTD positivo (+33,57%), ha visto una contrazione significativa del Total Return su cinque anni (-27,56%).

Kohl’s Corp si conferma una delle delusioni più evidenti del 2024, con un crollo delle azioni del -44% YTD, che l’ha riportata su livelli di prezzo mai visti dal 2020. Il taglio delle previsioni di vendita per l’intero anno evidenzia il fallimento dei suoi tentativi di rilancio, dimostrando come i retailer focalizzati su consumatori a reddito medio trovino sempre maggiori difficoltà nel trattenere una clientela orientata verso competitor più agili e focalizzati sul valore. Secondo l’esperto di eToro inoltre Target, pur registrando un declino del -9% YTD, riesce ancora ad attirare consumatori attenti alle offerte, ma il taglio delle previsioni di utili ha pesato sulle sue azioni. Anche Best Buy, che registra un modesto +14% YTD, affronta difficoltà, in quanto gli acquirenti continuano a rinviare le spese discrezionali in attesa di sconti stagionali.