Quando si tratta di investire è bene non farsi prendere dalle emozioni. Si tratta di un principio cardine che devono far proprio soprattutto i giovani risparmiatori. La quasi totalità delle nuove generazioni difatti oggi mette soldi da parte, anche per periodi molto brevi e per le più diverse finalità precauzionali, di investimento e anche di consumo, ma correndo il rischio emozionalità.
Ben il 56,9% difatti controlla continuamente i propri investimenti con l’azzardo di compiere cambiamenti improvvisi. Queste alcune delle evidenze che emergono dall’aggiornamento del V Rapporto Assogestioni-Censis che si sofferma ad analizzare il rapporto tra giovani e risparmi.
Investire o risparmiare: occhio al rischio di prendere decisioni avventate
Secondo il report, la gestione dei soldi da parte dei giovani risparmiatori è condizionata da una serie di comportamenti potenzialmente nocivi. Se il 56,9% controlla continuamente l’andamento dei propri investimenti, con il rischio di fare cambiamenti in tempi brevi smentibili, il 54,7% si fa condizionare da eventi improvvisi e dal clima che generano, ad esempio la guerra, l’ottimismo dei buoni risultati economici ecc., il 35,2% segue invece i comportamenti della maggioranza. Tutti approcci che richiamano una emozionalità che rischia di generare decisioni avventate dice il report di Assogestioni e del Censis.
Se dovesse investire i propri soldi, il 44,4% dei giovani risparmiatori si dichiara sensibile alla necessità di costruire nel tempo sicurezza per sé stesso, mentre il 35,1% a proposte di differenziazione del portafoglio investimenti. Il 35% del campione invece guarderebbe buoni rendimenti e il 18,7% la necessità di non tenere liquidi i soldi. Nell’attuale fase di incertezza è molto alta la paura di subire perdite in caso di investimento: lo segnala l’82,7% dei giovani risparmiatori, di contro al 76,4% degli adulti e al 71,2% degli anziani che risparmiano.
Guerre e crisi modificano le scelte di investimento
Il 60,4% dei giovani risparmiatori (contro il 49,4% degli adulti e il 17,4% degli anziani) ha modificato decisioni sull’utilizzo dei propri soldi a causa di notizie su eventi globali come guerre, crisi economiche globali o crisi in altri paesi. Più attenti agli eventi internazionali, l’81,5% dei giovani risparmiatori vuole essere informato meglio su eventi globali e sulle loro ricadute nazionali.
Ma non solo le emozioni, anche una cultura finanziaria inadeguata, risulta rischioso quando si tratta di investire. Il 48,6% dei giovani risparmiatori difatti non conosce l’impatto del tasso di interesse su un prestito bancario. Inoltre il 40,8% dei giovani dichiara di non sapere cosa sia la previdenza complementare, contro il 28,8% degli adulti e il 31,4% degli anziani. Saverio Perissinotto, Presidente del Comitato di Educazione Finanziaria di Assogestioni, intervenendo nella tavola rotonda di FR|Vision di commento al Rapporto, ha affermato:
“Le nuove generazioni dovranno affrontare un sistema pensionistico senza dubbio meno generoso come montante di prestazioni, ma soprattutto in cui il tempo di raggiungimento dell’età pensionistica sarà spostato più in là nel tempo. Da qui deriva l’esigenza non solo di risparmiare, ma di cercare di investire nella maniera più saggia, cominciando a farlo dall’età più giovane possibile”.
Per i giovani è necessaria una consulenza su misura
Il report infine rivela come ben il 41,7% si aspetta dalla consulenza finanziaria aiuto nell’investire in prodotti dai buoni rendimenti, il 40,5% nel minimizzare i rischi, il 32,6% vuole le informazioni e le conoscenze di cui di volta in volta ha bisogno, il 31,3% consigli relativi a prodotti molto flessibili, da cui uscire senza costi aggiuntivi, il 28,1% supporto nel capire ciò che conta per i loro investimenti, il 19,2% un supporto più globale, non solo finanziario, ma anche assicurativo, il 15% un contributo di rassicurazione sulle scelte che eventualmente effettua, il 12,5% di essere emancipati dal prendere decisioni difficili.
Tutti dati che, dice il report, mostrano l’urgenza di una consulenza tailor-made per i giovani, una consulenza puntuale ed essenziale anche per stimolare nei giovani un sentiment positivo sul futuro dei risparmi e degli investimenti.