Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha annunciato la decisione di dimettersi con effetto immediato dal 1° dicembre 2024. Le azioni del gruppo automobilistico sono scese ai minimi dal 2022. Cosa succederà adesso? A delineare il possibile futuro di Stellantis, Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia.
Gli errori della gestione Tavares
La decisione di Tavares di dimettersi è stata accettata dal Consiglio di amministrazione dell’azienda, presieduto da John Elkann, che guiderà un Comitato Esecutivo ad interim fino alla nomina di un nuovo CEO, prevista entro la prima metà del 2025. Tavares, ex COO di Renault e ex CEO di PSA, aveva assunto la guida di Stellantis nel 2021, in seguito alla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il Gruppo PSA.
L’esperto di IG Italia individua tutti gli errori della gestione Tavares. In primo luogo, le scelte strategiche fatte dal CEO negli Stati Uniti sono state il principale problema che ha alimentato le tensioni tra il manager e il CdA.
Secondo Diodovich, “la gestione inefficace dei marchi storici statunitensi come Jeep, Dodge e Ram ha contribuito alla marcata flessione dei ricavi. Questi brand hanno sofferto di un calo dell’appeal, con strategie di prezzo, prodotto e marketing che non hanno risposto efficacemente alle richieste del mercato”. Altro errore è il fatto che Stellantis è rimasta indietro rispetto ai concorrenti nell’elettrificazione della gamma per il mercato statunitense.
Inoltre, nel terzo trimestre le consegne di Stellantis nel mercato “North America” sono scese del 36% e i ricavi del 42% da 21,5 mld di euro a 12,4 mld di euro. I numeri parlano chiaro, continua Diodovich, è stato il crollo del mercato statunitense che ha determinato la fine dell’era Tavares in Stellantis.
Nel futuro di Stellantis una fusione con Renault?
Secondo l’esperto, è “evidente, con una domanda di autovetture ancora debole, che il settore automobilistico europeo continuerà nel processo di consolidamento per ridurre i costi e aumentare la redditività, e ciò è un processo inevitabile”.
Nel futuro di Stellantis, sottolinea Diodovich, ci potrebbe essere una fusione. Tra i partner europei papabili, Renault sembra quello più compatibile per Stellantis, “nonostante la complessità dell’operazione e l’eventuale vendita di numerosi marchi per soddisfare l’Antitrust”. “Non è un caso che più volte nel corso dell’anno (febbraio, ottobre) ci siano state molte indiscrezioni su una possibile unione dei due big per poter creare un colosso, citando come esempio quello che era successo nel 2000 nel settore aerospaziale con la mega fusione che aveva creato Airbus (unione della tedesca DaimlerChrysler Aerospace, della francese Aerospatiale-Matra e della spagnola Construcciones Aeronauticas)”.
In ogni caso, dice l’esperto, il nuovo partner sarà fondamentale per la sopravvivenza del gruppo.
Tuttavia, il nuovo CEO che sarà scelto dal CdA avrà tante altre sfide particolarmente ardue da fronteggiare nel medio/breve periodo, in particolare il riposizionamento nel mercato statunitense, le nuove strategie per l’elettrificazione e la difficile gestione delle relazioni con i sindacati dei lavoratori.