Entro la fine dell’anno il Parlamento dovrà approvare in via definitiva la Legge di Bilancio 2025, la manovra finanziaria che definisce nero su bianco le principali politiche pubbliche del Governo per conseguire gli obiettivi programmatici della finanza pubblica stabiliti nel Piano strutturale di bilancio, in linea con il rispetto del tasso di crescita della spesa netta pari all’1,3% nel 2025, all’1,6% nel 2026, all’1,9% nel 2027 all’1,7% nel 2028 e all’1,5% nel 2029.
La discussione e valutazione degli emendamenti alla legge di bilancio 2025 inizierà in commissione bilancio il prossimo 9 dicembre e terminerà il 14 dello stesso mese, il tutto per fare in modo che il testo definitivo approdi in Aula il 15 dicembre e sia approvato entro la fine dell’anno.
Legge di Bilancio 2025: tutti i bonus
La Legge di Bilancio 2025 include un ampio ventaglio di misure prorogate o potenziate, con interventi che toccano pensioni, lavoro, incentivi per la casa e sostegni alle famiglie. Ecco una sintesi dei principali bonus fiscali che trovano spazio nella manovra finanziaria.
Immobili
Il capitolo casa è molto ricco. La legge di bilancio ha prorogato al 2025 il bonus ristrutturazione, ossia la detrazione Irpef per chi esegue lavori di recupero del proprio immobili. L’aliquota è al 50% per le prime case, con limite massimo di spesa di 96mila euro a unità immobiliare. L’aliquota invece scende al 36% sulle seconde case, con un tetto di 48.000 euro. Nel capitolo casa entra anche la proroga del bonus mobili, la detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici quando però si eseguono lavori di ristrutturazione.
Proroga anche per il bonus barriere architettoniche, con aliquota al 75% su interventi per rampe, scale, ascensori, piattaforme elevatrici.
Famiglie
Per quanto invece riguarda i nuclei familiari, la legge di bilancio ha prorogato il bonus mamme, l’agevolazione che consente l’esonero totale della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice (9,19% della retribuzione imponibile), fino a un massimo di 3.000 euro annui, pari a 250 euro mensili (8,06 euro giornalieri per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese). Il bonus nuovi nati è un’indennità una tantum da mille euro riservato alle famiglie con ISEE inferiore a 40 mila euro.
Lavoro
La manovra ha confermato anche per il 2025 la maxi-deduzione sul costo del lavoro del 120%, che può arrivare anche al 130% per i rapporti di lavoro attivati con persone in condizioni di particolare svantaggio.
Per i lavoratori, invece, confermati i fringe benefits, ossia i compensi non monetari concessi dal datore di lavoro ai dipendenti, come parte del pacchetto retributivo, a integrazione dello stipendio, in particolare per chi si sposta: in tal caso gli importi saranno maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferirsi a oltre 100 chilometri da casa.
La manovra ha poi confermato l’esonero contributivo per l’assunzione a tempo indeterminato di under 35 nel limite massimo di 500 euro mensili e per massimo 2 anni. Se le assunzioni sono effettuate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna), il contributo sale a 650 euro.
Confermato anche lo sgravio contributivo per l’assunzione, sempre nel periodo dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, di donne in particolari condizioni svantaggiate. Infine, viene confermato dal 2025 anche il bonus ZES, ossia l’incentivo introdotto per favorire l’occupazione nella Zona Economica Speciale unica del Mezzogiorno che riguarda i datori di lavoro di aziende fino a 10 dipendenti (nel mese dell’assunzione) che impiegano lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato.