Mercati

Crisi dollaro, boom di Nvidia, caduta OPEC: le previsioni oltraggiose di BG Saxo per il 2025

Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, è tempo di fare bilanci ma anche pronostici su quello che ci attenderà nei prossimi 12 mesi. Ma cosa potrebbe succedere ai mercati se si avverassero i cosiddetti “cigni neri”?

Puntuali come ogni anno arrivano le previsioni oltraggiose di BG Saxo.  Non si tratta, quindi, di analisi di mercato ufficiali ma di previsioni audaci il cui scopo è stimolare discussioni e fare riflettere (non solo gli addetti ai lavori) su prospettive non del tutto impossibili. E negli anni passati alcune si sono avverate. Tra queste la Brexit, l’aumento di valore delle criptovalute nel 2017 e il ritorno degli investimenti nei combustibili fossili nel 2022.

Le otto Previsioni Oltraggiose di BG Saxo

Anche nel 2025, BG Saxo osa con 8 “Previsioni Oltraggiose”, otto cigni neri, eventi imprevedibili o poco probabili con impatti estremi su società e finanza se mai si dovessero verificare.

La prima previsione è che la rielezione di Trump potrebbe mandare in crisi il dollaro USA. Il primo cigno nero 2025 riguarda la nuova amministrazione Trump: cosa accadrebbe se il Presidente, al suo secondo mandato, decidesse di imporre dazi su tutte le importazioni con l’aiuto di un Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) gestito da Elon Musk? “Si interromperebbe la fornitura di moneta necessaria a far girare le ruote del sistema globale e, contestualmente al crollo del dollaro, vedremmo un’ascesa delle criptovalute ma anche del denaro digitale, dell’oro e dell’euro” scrivono gli analisti di BG.

Seconda ipotesi improbabile, ma suggestiva, è quella che immagina il boom di Nvidia, gigante tecnologico che nel 2025 potrebbe crescere fino a raddoppiare le dimensioni di Apple e diventare così l’azienda più redditizia di tutti i tempi.

Dopo aver creato la più epica bolla del debito della storia, la Cina scommette sugli incentivi fiscali: secondo questa terza Previsione Oltraggiosa, nel 2025 la Cina potrebbe puntare sulla reflazione per gestire i rischi inflazionistici con iniziative fiscali per oltre 50.000 miliardi di CNY (circa 7.000 miliardi di dollari).

Il cigno nero più ottimista di BG Saxo riguarda una svolta scientifica: nel 2025 i ricercatori utilizzerebbero la tecnologia avanzata del bioprinting in 3D per stampare un cuore umano completamente funzionale. Con il diminuire dei prezzi delle batterie, i veicoli elettrici potrebbero diventare sempre più economici portando alla crisi del mercato petrolifero: la quinta Previsione Oltraggiosa immagina un 2025 in cui, con la perdita di centralità del trasporto a benzina o diesel, l’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio) ridurrebbe  ulteriormente la propria importanza.

Cosa succederebbe se, dopo l’aumento record del prezzo dell’elettricità e all’indignazione pubblica per la crisi energetica, gli USA imponessero alle Big Tech tasse sui data center per l’AI e multe per i centri dati più grandi e energivori? Secondo BG SAXO, questo scenario impossibile aprirebbe nuovi investimenti nel settore, tra parchi solari e centrali elettriche, seppure provocando un nuovo impulso inflazionistico causato dal crescere del prezzo dell’energia.

La settima Previsione Oltraggiosa immagina che nel 2025 una tempesta di dimensioni colossali potrebbe cogliere impreparato il settore assicurativo al punto da provocare negli USA il fallimento di una grande azienda del settore, colpevole di avere sottovalutato i rischi legati al cambiamento climatico.

Il governo statunitense si troverebbe ad affrontare una crisi: salvare la compagnia assicurativa, per evitare che altre aziende facciano la stessa fine e che si scateni, anche tra i consumatori, un’ondata di panico. L’evento catastrofico, tuttavia, imporrebbe alle assicurazioni di rivedere i premi legati alle calamità naturali, con una profonda riduzione dei valori delle case in molti mercati.

L’ultimo cigno nero del 2025 è la rinascita della sterlina britannica. “Mentre l’economia europea arranca, nel Regno Unito il nuovo governo laburista potrebbe avviare nuove politiche fiscali per riportare  la moneta nazionale a valori pre-Brexit, salendo a 1,27 contro l’euro. L’incoraggiamento degli investimenti interni e le prospettive di crescita più solide sosterrebbero la sterlina rispetto all’euro, facendo scendere il tasso di cambio fino a 0,7500” concludono gli esperti.