Stellantis: Standard Ethics conferma il rating ESG in attesa di nuovo ceo
Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “E+” di Stellantis. “È di complessa lettura la recente vicenda di Stellantis che ha portato alla dimissione del suo CEO, crisi che investe con altre modalità anche altre società del settore automotive. Appare difficile valutare in che misura documenti strategici sulla Sostenibilità (ad esempio le Linee Guida per le Imprese Multinazionali dell’Ocse) siano stati attuati dalla Società in rapporto a temi come: comunità locali, occupazione, trasformazione, politica dei dividendi o delle remunerazioni apicali (per citarne alcuni) – sottolineano gli esperti dell’agenzia -. Soprattutto alla luce degli investimenti strategici che probabilmente le sfide necessitavano e necessitano”. Allo stato attuale, concludono, in attesa di valutare le modifiche al vertice dell’Azienda e le eventuali misure per gestire le difficoltà emerse, il rating di Stellantis viene mantenuto invariato.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.