Investimenti

Trump e banche centrali: che direzione prenderanno i mercati nel 2025 secondo Banca Investis

Nonostante i numerosi fattori di incertezza, lo scenario macroeconomico entrando nel 2025 è favorevole per i mercati finanziari. Così si legge nell’Outlook di Banca Investis realizzato in collaborazione con Symphonia secondo cui il rischio di recessione è modesto, le condizioni finanziarie continueranno ad allentarsi, la crescita nominale del PIL rimarrà elevata e di sostegno per gli utili aziendali.
In sintesi la visione degli analisti è positiva per i listini Usa e cinesi. Prospettive incoraggianti anche per le small cap Usa ed europee. Sul mercato obbligazionario la view è positiva sui titoli di Stato Usa, in particolare sulle scadenze fino a 3 anni e sui corporate bond a stelle e strisce e quelli europei. Tra i private market da preferire quelli legati al mondo del private equity e delle infrastrutture.

Come andrà l’economia globale nel 2025 secondo Banca Investis

Gli esperti sottolineano come l’economia globale si avvia a chiudere il 2024 con una crescita intorno al 3%, simile a quella del 2023. “L’attività economica non ha risentito della restrizione monetaria e le condizioni finanziarie sono rimaste espansive, grazie alla solida performance degli asset rischiosi” si legge nel report.
Ora, entrando nel 2025, è evidente che l’atteso “atterraggio morbido” dell’economia globale non è ancora cominciato e la combinazione di aggiustamento post-pandemico e supporto di politica economica ha stimolato la crescita più del previsto. In altre parole, la crescita dovrebbe rimanere sostenuta ad un ritmo prossimo al 3% nel nuovo anno.

Il fattore Trump

Un evento fondamentale è l’inizio della nuova Presidenza Trump negli Usa che, a detta degli esperti, apre un nuovo ventaglio di fattori di rischio per lo scenario globale, che non sono tuttavia necessariamente negativi sottolineano e spiegano il perché.

Se da una parte difatti, il mix di politiche della nuova amministrazione americana alimenterà l’incertezza sulle relazioni commerciali internazionali, dall’altra parte potrebbe spingere Europa e Cina a rilassare significativamente la politica economica per contrastarne l’impatto negativo. Se in sostanza le iniziative della nuova amministrazione americana dovrebbero aumentare la divergenza geografica, favoriranno anche l’estensione della leadership dell’economia Usa.

Lo scenario che avremo si caratterizzerà per una discesa dell’inflazione, l’allentamento della politica monetaria  ma anche una divergenza di crescita economica che si rifletterà in una maggiore divergenza anche nel ritmo di tagli dei tassi delle principali Banche Centrali.

Gli asset rifugio in caso di shock negativi

Volgendo lo sguardo ai mercati finanziari, gli esperti di Banca Investis sottolineano come  lo scenario macroeconomico entrando nel 2025 sarà un terreno fertile per le piazze globali.

L’interpretazione della vittoria elettorale di Trump da parte degli investitori è stata generalmente positiva e vi è l’aspettativa che alcune situazioni acute di tensione geopolitica possano allentarsi nel corso del 2025, anche grazie all’impegno della nuova amministrazione americana, in particolare la guerra tra Ucraina e Russia e la crisi mediorientale, dove sembra che l’influenza dell’Iran sia uscita ridimensionata dalle ultime vittorie di Israele in Libano e dal cambio di regime in Siria.

“Sui mercati degli asset rischiosi, tuttavia, concludono, l’elevato livello di valutazioni, soprattutto negli USA, e di posizionamento degli investitori richiede che il flusso di sorprese positive continui per garantire performance attraenti. Alcuni asset come la duration americana o il dollaro USA offrono tuttavia una buona protezione per i portafogli in caso di shock negativi”.