Bitcoin torna sull’ottovolante a conferma della sua alta volatilità. Dopo settimane senza freni, che hanno visto i prezzi raggiungere i massimi di $ 108 mila, la regina delle criptovalute ha fatto un tuffo sotto quota $ 100 mila (a un minimo di 96 mila dollari circa), mettendo a segno così il peggior calo da settembre, per poi tornare a viaggiare intorno a 101.614 dollari e scendere nuovamente. In mattinata, quando scriviamo, i prezzi si attestano intorno ai 97 mila.
Cosa succede
A far scattare le prese di beneficio è stato l’outlook cauto della Federal Reserve, che due giorni fa ha dato una sforbiciata al costo del denaro per la terza volta di fila, anticipando anticipato altri due tagli nel 2025, contro i quattro stimati in precedenza. Previsioni che non hanno fatto bene alle quotazioni del Bitcoin che beneficiano, oltre che dall’atteggiamento favorevole del prossimo presidente americano Donald Trump, anche dall’avvio della politica espansiva della FED.
Tassi più bassi significano infatti maggiore liquidità nel mercato che può essere destinato agli in investimenti. Non solo. In generale le criptovalute sono considerate dei titoli tecnologici. E, in quanto tali, beneficiano del ciclo espansivo della politica monetaria.
“Le prospettive per bitcoin restano positive ma alcuni trader sono rimasti delusi dalle decisioni della Fed e hanno preso profitto”, spiegano gli analisti di Pantera Capital.
Prospettive 2025
Dopo un 2024 memorabile per Bitcoin e l’intero settore delle criptovalute. Anno in cui la criptovaluta ha superato la soglia simbolica dei 100.000 dollari a dicembre, rafforzando la sua posizione di asset di riferimento globale, ci si chiede quali saranno le prospettive per il prossimo anno.
Ferdinando Ametrano, CEO di CheckSig, fornitore di servizi cripto, che prevede che il Bitcoin possa superare la soglia dei 140.000 dollari: “molto dipenderà dall’attuazione delle promesse di Trump, inclusa la grazia a Ross Ulbricht e la creazione di una riserva strategica nazionale di Bitcoin. Tuttavia, sarà il mercato europeo a guidare la crescita”.
Infatti, con l’entrata in vigore del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) a giugno, il quadro normativo dell’Unione Europea è divenuto chiaro e inclusivo. “Grazie a MiCA, il mercato dei capitali europeo si aprirà sempre di più nei prossimi 12-18 mesi. Questo eviterà i drammatici ritracciamenti di prezzo osservati in passato a vantaggio di una crescita certamente molto volatile ma sicuramente più graduale”, aggiunge Ametrano.
Anche il settore bancario è destinato a trasformarsi radicalmente. Michele Mandelli, managing partner di CheckSig, ritiene che “vedremo centinaia di operatori italiani ed europei entrare nel mercato dei servizi cripto. Entro tre anni, stimiamo che una banca su due in Italia offrirà servizi cripto, come trading, custodia e consulenza. Le banche hanno l’opportunità di servire meglio i clienti attuali e attrarne di nuovi: CheckSig è pronta a supportarle in questa transizione”.