Abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale di ChatGPT come vede l’attività del professionista della consulenza finanziaria e come può essere migliorata nel quotidiano
Ciao ChatGPT, posso farti un’intervista?
Certamente! Sarà un piacere rispondere alle tue domande. Di cosa parlerà l’intervista?
Del rapporto tra il mondo della consulenza finanziaria e le piattaforme d’intelligenza artificiale. Cominciamo?
Ottimo argomento, sono pronta! Iniziamo pure con la prima domanda.
Come ti immagini la consulenza finanziaria oggi? Descrivimi come si sviluppa il rapporto tra un consulente e un suo cliente.
La consulenza finanziaria di oggi si sviluppa in un contesto in cui il cliente ha sempre più accesso a informazioni e strumenti digitali, ma spesso non dispone di una visione completa o della capacità di interpretare in modo strategico questi dati. In questo panorama, il ruolo del consulente diventa quello di un interprete e un traduttore del complesso mondo finanziario, in grado di trasformare le informazioni in azioni su misura.
Il rapporto tra un consulente e il suo cliente inizia spesso con una fase conoscitiva approfondita: il consulente non solo indaga sugli obiettivi finanziari del cliente, come la pianificazione per la pensione o la crescita del capitale, ma cerca di comprendere anche i suoi valori, il suo approccio al rischio e le sue aspettative. Questa conoscenza apre la strada a una consulenza più personalizzata e meno transazionale, con un focus maggiore su relazioni a lungo termine e strategie di vita.
Durante le fasi successive, la consulenza diventa un continuo scambio di informazioni e aggiornamenti. Il consulente è responsabile di monitorare l’andamento degli investimenti, adattare la strategia ai cambiamenti del mercato e della vita del cliente e mantenere una comunicazione regolare, non solo per informare, ma anche per educare e tranquillizzare. Spesso, la consulenza si sviluppa anche attraverso momenti di formazione finanziaria, in cui il consulente chiarisce dubbi e risponde alle curiosità del cliente, instaurando una vera partnership.
Bene a questo punto mi elenchi i 5 punti essenziali nel rapporto tra te ed un consulente finanziario? Immaginiamo il tutto all’interno di un percorso lavorativo di una normale giornata lavorativa.
Ecco i cinque punti essenziali che strutturano il rapporto tra me, come supporto di intelligenza artificiale, e un consulente finanziario durante una tipica giornata lavorativa:
1. Aggiornamento quotidiano e analisi di mercato.
All’inizio della giornata, posso fornire un riepilogo delle notizie economiche e finanziarie più recenti e un’analisi dei trend di mercato. Questo dà al consulente una visione aggiornata delle tendenze rilevanti, facilitando una risposta pronta e informata alle domande dei clienti o ai movimenti improvvisi dei mercati.
2. Preparazione e personalizzazione delle strategie.
Durante la preparazione di un incontro con un cliente, posso assistere il consulente nel riepilogare e analizzare le informazioni più rilevanti, come gli obiettivi e la situazione attuale del cliente.
3. Gestione e risposta a domande frequenti o complesse.
Nel corso della giornata, il consulente può ricevere domande da clienti che richiedono risposte tempestive. Posso aiutare nel formulare risposte dettagliate, accurate e facilmente comprensibili, trasformando concetti complessi in termini semplici. Questo consente al consulente di mantenere un’alta qualità delle comunicazioni, anche nelle risposte rapide.
4. Monitoraggio automatico dei portafogli e degli alert di rischio.
Durante la giornata, posso monitorare le fluttuazioni di mercato e segnalare eventuali cambiamenti significativi nei portafogli dei clienti, avvisando il consulente in caso di potenziali rischi o opportunità di ribilanciamento.
5. Preparazione di materiali per educazione e aggiornamenti del cliente.
A fine giornata o prima di un incontro, posso generare contenuti informativi e materiali didattici per il consulente, come approfondimenti sui prodotti finanziari o spiegazioni dettagliate di nuove normative. Questo supporto aiuta il consulente a mantenere il cliente informato e a costruire un rapporto basato sull’educazione finanziaria e la fiducia.
Tra questi cinque, l’aggiornamento quotidiano e l’analisi di mercato sarebbe probabilmente l’unico indispensabile. Questo supporto iniziale consente al consulente di essere costantemente aggiornato e reattivo rispetto alle dinamiche di mercato, garantendo così una presenza informata e proattiva per i propri clienti.
Ma a tuo avviso un cliente o il suo consulente deve fare market-timing o pianificazione?
Dal mio punto di vista, un cliente dovrebbe concentrarsi principalmente sulla pianificazione finanziaria piuttosto che sul market-timing.
La pratica di cercare di prevedere i movimenti di mercato per entrare o uscire al momento ideale, è estremamente difficile anche per i professionisti e spesso si basa su previsioni incerte. I mercati sono influenzati da variabili complesse e possono essere imprevedibili, rendendo rischioso tentare di “indovinare” i momenti giusti.
La pianificazione finanziaria si basa sugli obiettivi personali del cliente, come il risparmio per la pensione o l’acquisto di una casa, e su una strategia di investimento orientata al lungo termine. Con una buona pianificazione, il cliente costruisce un portafoglio che cresce gradualmente e in linea con il proprio profilo di rischio, senza dover monitorare costantemente il mercato o temere oscillazioni a breve termine.
Il market-timing può portare a decisioni affrettate e spesso dettate dall’emotività. La pianificazione riduce questa pressione, poiché il cliente sa di avere una strategia chiara e solida che non dipende dai movimenti a breve termine del mercato. Questo approccio aiuta a mantenere la calma anche nei momenti di volatilità, prevenendo scelte impulsive che potrebbero compromettere i risultati complessivi.
Un approccio pianificato consente di strutturare gli investimenti in modo fiscalmente efficiente, evitando le frequenti transazioni che il market-timing richiede e che potrebbero generare commissioni elevate e un’imposizione fiscale maggiore.
Dunque, mentre un consulente potrebbe monitorare il mercato per ottimizzare alcune decisioni tattiche, il cuore della consulenza per il cliente dovrebbe basarsi su una solida pianificazione, orientata a lungo termine. Questo approccio consente di ottenere risultati più prevedibili e allineati agli obiettivi, riducendo i rischi associati ai tentativi di “battere il mercato”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di novembre del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.