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Benjamin Graham 75 anni dopo

Attraverso il tempo, attraverso la storia, attraverso i mercati, attraverso tutto. Ma sempre immutabile nella sua moderna accezione

The Intelligent Investor, il testo di Benjamin Graham pubblicato originariamente nel 1949, ci ricorda una semplice verità: quando il mercato azionario va in tilt (cosa che inevitabilmente accade), l’unica cosa che si frappone tra perdite e guadagni che cambiano la vita, è la tua mentalità.

Investire in stile Graham vuol dire essere risoluti di fronte alle fluttuazioni del mercato, capire che ogni azione rappresenta una quota di proprietà in un’attività reale e sforzarsi di fare investimenti al prezzo giusto, riducendo così al minimo le possibilità di ottenere la temuta schermata “Game Over”.

Nella sua introduzione a The Intelligent Investor, Graham scrive: “il problema principale dell’investitore, e persino il suo peggior nemico, è probabilmente lui stesso. (‘La colpa, caro investitore, non è nelle nostre stelle, e non nelle nostre azioni, ma in noi stessi…)”. “Sono io, ciao, il problema sono io, sono io”.

The Intelligent Investor è un libro impegnativo, nel senso che sfida ogni singolo lettore ad essere sincero con se stesso. A valutare onestamente se è tagliato o meno per l’investimento azionario, se riesce a gestire le brusce oscillazioni del mercato senza farsi prendere dal panico e se conosce davvero se stesso, così bene come pensa di conoscere.

Warren Buffett ha definito i capitoli  8 – “L’investitore e le fluttuazioni del mercato” e  20 – “Il margine di sicurezza come concetto centrale degli investimenti” come il fondamento delle sue attività di investimento. A questi capitoli e al libro più in generale, Buffett ha attribuito il merito di avergli cambiato la vita. Di fatto i capitoli dell’Investitore Intelligente rappresentano i mattoni della consulenza finanziaria moderna. Leggendo questi capitoli i lettori avranno la possibilità di capire se sono investitori difensivi o intraprendenti e molto altro. Buffett non sta esagerando. Questo è un libro che ti cambia la vita.

E’ incredibile come Benjamin Graham, scrivendo questo libro a New York, abbia cambiato la vita di un giovane investitore di Omaha, che fino a quel momento si era dilettato nelle arti oscure dell’analisi tecnica e della creazione di grafici per prevedere i movimenti del mercato azionario.

Le parole di Graham uscirono dalle pagine di The Intelligent Investor, scossero le spalle del giovane Buffett e gli dimostrarono che esisteva una soluzione migliore.

E Buffett, a sua volta, ha fatto lo stesso per tante altre persone in tutto il mondo.

Ogni anno, quando decine di migliaia di azionisti e fan si recano in pellegrinaggio a Omaha per ascoltare Warren Buffett, ricordiamoci che quel fenomeno è stato possibile solo perché Graham si è seduto, ha scritto i suoi principi e li ha pubblicati affinché il mondo intero potesse studiarli.

È una palla di neve che nessuno poteva prevedere.

Basterebbe concentrarsi sui capitoli 8 e 20 citati prima per avere spunti talmente interessanti da cambiare anche la nostra vita, senza scomodare Warren Buffett. Tuttavia la pietra miliare di questo libro, resta quello che, nell’edizione italiana è a pagina 207.

Il contratto dell’investitore.

Lo riportiamo in grafica, ma se siete un investitore un risparmiatore od un consulente finanziario dovreste impararlo a memoria perchè racchiude l’essenza e la funzione di ciascuno degli operatori. Capite quanto è forte, capite quanto è potente questa pagina e la presa di coscienza che la speculazione porta soltanto a perdere soldi.

Insomma questo è un libro che dovrebbe essere letto in ogni aula scolastica, che dovrebbe essere all’interno delle librerie di ogni famiglia e che dovrebbe essere soprattutto letto e poi applicato alla lettera. A 75 anni dalla sua prima uscita oggi è ancora più moderno di allora. L’investitore intelligente ha 75 anni. Quanti ne serviranno ancora per rendere normale una pratica che dovrebbe esserlo sempre di più?