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Al via l’emissione dual tranche mediante sindacato di un nuovo benchmark BTP a 10 anni – scadenza 1° agosto 2035 – e di un nuovo BTP Green – scadenza 30 aprile 2046 – per un importo non superiore a 5 miliardi di euro (no grow). Ad annunciarlo il Ministero dell’economia e delle finanze comunicando di aver affidato a Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A, BNP Paribas, Citibank Europe Plc, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, NatWest Markets N.V. e UniCredit S.p.A il mandato.
BTP Green: cosa sono e a cosa servono
Come ricorda sul suo sito ilo Tesoro, i Btp Green sono Titoli di Stato italiani connessi al mondo della finanza sostenibile, i cui proventi sono destinati al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato con positivo impatto ambientale per supportare la transizione ecologica del Paese.
Il relativo “Quadro di riferimento per l’emissione dei titoli di Stato Green” è stato pubblicato il 25 febbraio 2021 e definisce le categorie ambientali finanziate, in coerenza sia con i 6 obiettivi ambientali delineati dalla Tassonomia Europea delle attività sostenibili che con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS delle Nazioni Unite).
In particolare i BTP Green sono titoli a medio-lungo termine e presentano le medesime caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali: garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, ed il rimborso del valore nominale alla scadenza. Il primo BTP Green, emesso dal Tesoro Italiano il 3 marzo 2021, ha scadenza 30 aprile 2045.
BTP Green: come saranno ripartiti i fondi raccolti nel 2025
Il Ministero guidato da Giancarlo Giorgetti ha precisato che i fondi raccolti tramite i BTP Green emessi nel 2025 saranno ripartiti tra tutte le 6 categorie contemplate nel Quadro di riferimento sotto riportate; tra di esse le principali componenti saranno la categoria riguardante gli interventi a favore dell’efficienza energetica degli edifici (in gran parte destinati al finanziamento di misure di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano) e la categoria dei trasporti (in gran parte destinati a investimenti in conto capitale per la realizzazione di infrastrutture ferroviarie, l’elettrificazione di tratte ferroviarie e la promozione di mezzi di trasporto sostenibili, e a contributi di sostegno alla mobilità ferroviaria):
- Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica
- Efficienza energetica
- Trasporti
- Prevenzione e controllo dell’inquinamento ed energia circolare
- Tutela dell’ambiente e della diversità biologica
- Ricerca
Per quel che concerne l’orizzonte temporale, sebbene il Quadro di riferimento consenta di selezionare spese sostenibili incluse nel bilancio dello Stato dell’anno in corso e nei consuntivi per i tre anni precedenti, il peso relativo è per la maggior parte concentrato su spese sostenute nel corso del 2024 e 2025, con una distribuzione indicativa illustrata come di seguito:
- 0%-1%: 2022
- 0%-5%: 2023
- 27%-37%: 2024
- 55%-65%: 2025
Il Mef infine ricorda che le voci di spesa relative agli anni passati si fondano su dati di consuntivo, mentre per il 2025 si tratta di una stima basata sugli stanziamenti di bilancio e su evidenze storiche, da cui sono estrapolati i probabili pagamenti effettivi dell’anno. Il bacino di spese ammissibili è costruito in maniera prudenziale, includendo soltanto quelle spese di cui è possibile ottenere una rendicontazione tempestiva e completa. La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato.