I listini americani hanno aperto alle contrattazioni in territorio negativo (controlla la performance in tempo reale), ma hanno ben presto invertito rotta. Importanti le rassicurazioni offerte nel preborsa dal capo della Fed sul comparto finanziario, supporto anche dal nuovo calo del petrolio. La forte incertezza sul comparto dei mutui pero’, a quasi un anno di distanza dallo scoppio della crisi del credito, continua a rappresentare un elemento di forte preoccupazione per gli operatori.
In mattinata sono emerse alcune note incoraggianti dall’intervento del presidente della Fed Ben Bernanke: il capo della Banca Centrale ha dichiarato che per garantire la stabilita’ dei mercati finanziari i finanziamenti d’emergenza a favore delle grosse banche di Wall Street potrebbero essere estesi oltre la fine dell’anno.
Il fatto ha disteso relativamente il clima sul comparto, che continua a rimanere comunque il sorvegliato speciale degli operatori. Il pericolo di una nuova ondata di svalutazioni a carico delle istituzioni bancarie rappresenta sempre un elemento di preoccupazione infatti. Le voci su un eventuale incremento di capitale da parte delle societa’ dei mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) ieri hanno trascinato al ribasso l’intero mercato.
Di ieri e’ anche l’allarme lanciato dall’organo di controllo FDIC nei confronti di IndyMac (IMB), la societa’ concessionaria di prestiti che appare in evidente difficolta’ perche’ “non sufficientemente capitalizzata”. In calendario e’ presente ancora un discorso del segretario al Tesoro Paulson e i dati sul comparto immobiliare e sul settore manifatturiero.
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Un certo nervosismo prima dell’apertura e’ originato anche dall’attesa per i numeri fiscali del gigante dell’alluminio Alcoa (AA) che come di consuetudine dara’ il via alla stagione degli utili. Gli elevati costi energetici e il rallentamento della spesa dei consumatori hanno spinto piu’ volte gli analisti negli ultimi mesi a ritoccare al ribasso le stime sui risultati trimestrali delle aziende facenti parte dell’S&P500. Intanto la societa’ leader nella vendita di prodotti per l’ufficio Office Depot (ODP) ha annunciato un calo del 10% delle vendite comparate nel Nord America.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ scambiato a quota 1.5679 nei confronti del dollaro. Nel comparto energetico, il greggio continua ad allontanarsi dai recenti massimi: i futures con scadenza agosto segnano un ribasso di $3.67 a $137.60 al barile. Arretra l’oro a $921.20 (-$7.60) l’oncia. In rialzo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.91%.
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