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BORSA: ENNESIMO SCHIAFFO RIBASSISTA IN ARRIVO

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi sulla scia del calo dei listini azionari e dell’accentuarsi dei timori di un rallentamento dell’economia globale, con il differenziale di curva 2-10 anni a +3 pb. Tocca i 70 pb invece il differenziale sul decennale Italia-Germania, mentre supera i 70 lo spread Grecia-Germania.


Le tensioni sui mercati e sui prezzi continuano a preoccupare le autorità monetarie. Liikanen, membro Bce, ha infatti affermato che è necessario ancorare le aspettative dei prezzi e che in ogni caso l’inflazione non è ancora fuori del controllo delle autorità. Preoccupazioni sulla crescita giungono invece da Almunia, secondo cui la commissione oggi provvederà a rivedere al ribasso le stime di crescita dell’area Euro per quest’anno e per il prossimo.


In Germania è attesa per oggi un’asta da 8 miliardi di euro circa sul nuovo titolo biennale. L’attenzione sarà ancora una volta focalizzata sul mercato azionario e sulle notizie relative a Lehman. Sul decennale il supporto si colloca a 3,99%.

Negli Usa l’attenzione degli operatori è stata rivolta in modo preminente all’evoluzione del titolo Lehman che ieri ha perso circa il 45%. La stessa banca Usa ha ieri annunciato che anticiperà ad oggi il rilascio dei dati trimestrali, attesi in precedenza il prossimo martedì, oltre ad annunciare novità di carattere strategico. Il Wsj ha anticipato la possibilità di vendita a BlackRock di asset aventi sottostanti mutui residenziali britannici, oltre alla creazione di una nuova società in cui far confluire alcuni asset aventi come sottostanti mutui commerciali.

Si sono inoltre rincorse voci di una possibile offerta da $6 miliardi della coreana KDB che però questa mattina ha annunciato il fallimento dei negoziati per disaccordo sui termini dell’operazione. Nel frattempo si cominciano a delineare i possibili risvolti di medio termine del salvataggio delle due agenzie sui mutui.

Ieri il Congressional Budget Office ha rilasciato le stime sul deficit per il 2008 pari a 407Mld$, pari a più del doppio del 2007. Inoltre le stime per il 2008 sono state portate a 438Mld$, pari al 3% del Pil (previsto in crescita dell’1,1%) dall’attuale 2,2%. Lo stesso CBO ha dichiarato che a gennaio aggiornerà le stime includendo buona parte del debito delle due agenzie che ammonta a circa 5200Mld$. La quota che non verrà assorbita farà riferimento a quella parte che ha come sottostante un attivo capiente. Emerge pertanto la possibilità di un deterioramento dei conti pubblici Usa in modo significativo.

Gli operatori stanno cominciando a tenere in conto tale elemento, come emerge ad esempio dalle quotazioni dei CDS che sui Treasury a 5 anni, arrivate ieri a 18pb da 6 di aprile. Gli stessi CDS per i titoli tedeschi quotavano ieri 8pb. In tale contesto segnaliamo anche le aumentate pressioni dal comparto automobilistico per l’approvazione di un pacchetto di sostegno al settore da circa $50 miliardi. Per oggi supporto sul decennale a quota 3,55%.

Valute: Dollaro in lieve deprezzamento verso Euro evidenziando l’approssimarsi di importanti livelli di supporto collocabili in area 1,40. La forte discesa del petrolio (in parte rientrata questa mattina) ha impattato molto meno rispetto ai giorni scorsi, confermando pertanto l’estrema importanza del supporto in area 1,40. Yen in apprezzamento sulla scia del ribasso dei listini azionari. L’apprezzamento è stato però più limitato rispetto ai giorni precedenti. Ad esempio il cross Euro/Yen non è riuscito a rompere al ribasso area 150, a dimostrazione della bontà di tale livello di supporto. Confermiamo i livelli di ieri: supporto a 150 e resistenza a 157. Verso Dollaro il supporto di riferimento si colloca a 105,55.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime con il greggio Wti che ha raggiunto i nuovi minimi da 5 mesi ed il Brent che ha rotto quota 100$. Tale ribasso dei prezzi ha portato l’Opec a tagliare la produzione di 520.000b/g nei prossimi 40 giorni. La decisione ha sorpreso i mercati alla luce delle dichiarazioni dei vari membri durante la giornata di ieri, favorevoli ad un livello invariato di produzione. Il greggio questa mattina sta rimbalzando sulla scia di questa notizia. In calo gli altri settori del GSCI index. Tra le peggiori materie prime segnaliamo ancora una volta il piombo (-4,4%). Male anche l’argento (-2,9%) e l’oro (-1,3%).

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