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ANTEPRIMA SUI MERCATI 20081002

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Giovedì, 02 ottobre 2008

FASE D’ATTESA

Seduta negativa per il Nasdaq C., che chiude a 2069 (-1,07%).
Da inizio anno, fallito il test di 2725, l’indice inverte tendenza e scende in accelerazione verso i minimi di metà agosto 2007 a 2385, la cui rottura spinge le quotazioni, in un vero e proprio panic-selling, fino a toccare un minimo a 2155,42 il 17 marzo (-18,8% da inizio 2008). È quindi iniziato un rimbalzo tecnico verso la resistenza critica a 2550. Dopo due tentativi falliti di superare tale livello (il 19.05 e il 05.06), l’indice è ripiegato verso i minimi di marzo (min 2167 il 15.07), per poi mettere a segno un rimbalzo esauritosi a ridosso della resistenza in area 2475-2500 (massimo 2473 il 15.08). Sono quindi riprese le vendite, che hanno portato l’indice sotto ai minimi di marzo a 2155. La rottura dei minimi dell’anno provoca un panic-selling con un nuovo minimo dell’indice il 18.09 a 2070, che poi si riporta verso 2300 (max 2318 il 19.09) e quindi ridiscende velocemente verso 2150.
Per le prossime sedute. La rottura di 2150 provoca una nuova ondata di vendite, che portano l’indice in accelerazione ribassista al test del supporto chiave a quota 2000 (min 1984 il 29.09, -25% circa da inizio anno). La tenuta di tale livello (essenziale pena un ulteriore deterioramento del quadro tecnico, col rischio di discese verso 1890 ed estensioni verso il supporto a 1750, dove dovrebbero comunque tornare gli acquisti) consente un veloce rimbalzo, che potrebbe proseguire verso 2135. Solo il superamento di 2200 fornirebbe però un segnale distensivo valido. Per le prossime settimane, gli acquisti riprenderebbero sopra 2265-2300, con obiettivo 2360 e quindi la forte resistenza in area 2415/30. Un segnale chiaro di stabilizzazione per i prossimi mesi si avrebbe solamente sopra tale resistenza.
Volatilità implicita Vxn: 42,92, in pausa (dopo l’esplosione della volatilità col nuovo picco per l’anno a 50,46 del 29.09, sui max dall’autunno 2002). Situazione ancora di forte tensione: un primo segnale distensivo si avrebbe sotto 38,50-40, ma un segnale convincente di ritorno alla normalità si avrebbe solo su assestamenti sotto 35. Resistenza a 50,50 e quindi resistenza chiave a 60.

Seduta lievemente negativa per il Dow Jones Ind., che chiude a 10831 (-0,18%).
Da inizio anno, dopo il test di 13550 l’indice inizia a scendere, portandosi al di sotto dei minimi di metà agosto 2007 a 12500, la cui rottura spinge le quotazioni, in un vero e proprio panic-selling, a testare il supporto critico in area 11500/650 (min 11634,82 il 22.01). Dopo una fase di assestamento al di sopra dei minimi, da metà marzo è iniziata una fase di rimbalzo tecnico verso la forte resistenza a 13150 (testata il 2 ed il 19 maggio, max 13137). Dal 19.05 riprendono con forza le vendite, con la perforazione dei precedenti min. in area 11635/750 in direzione del supporto chiave a 10750 (nuovo min. 10828 il 15.07). Il rimbalzo seguente si è esaurito a 11867 l’11.08; dopo una fase laterale al di sotto di tale resistenza, a partire da inizio settembre riprendono le vendite, che portano l’indice sotto ai min. di metà luglio a 10825. Dopo un nuovo min. a 10459 il 18.09 ed un rimbalzo verso 11500, sono riprese le vendite.
Per le prossime sedute. La rottura di 10750 provoca un’accelerazione ribassista, che perfora marginalmente il precedente minimo a ridosso di 10450 e porta ad un nuovo minimo per l’anno a 10365 il 29.09 (-22% da inizio anno). La tenuta di 10350/450 (essenziale pena un ulteriore deterioramento del quadro tecnico, col rischio di discese verso il supporto in area 9500/700, con estensioni verso quota 9000, dove dovrebbero comunque tornare gli acquisti) consente un veloce rimbalzo, che potrebbe proseguire verso 11000/150. Solo il superamento di 11500 fornirebbe però un segnale distensivo valido. Per le prossime settimane, gli acquisti riprenderebbero sopra 11750/850. Un segnale chiaro di stabilizzazione per i prossimi mesi si avrebbe solamente sopra tale resistenza.

Seduta moderatamente negativa per l’S&P500, che chiude a 1161 (-0,32%).
Da inizio anno, dopo il test di 1500 l’indice ripiega verso il supporto a 1445, la cui rottura provoca un’accelerazione ribassista verso i minimi di metà agosto 2007 a 1370. Inizia quindi un panic-selling, esauritosi a 1270 il 23.01. Dopo un rimbalzo fino a 1396 il 01.02, nuovo affondo ribassista, culminato nel minimo del 17.03 a 1256,98, seguito da un rimbalzo verso la forte resistenza a 1430 (max 1440 il 19.05). Riprendono quindi le vendite, con l’indice che scende al di sotto dei minimi di marzo (nuovo minimo 1200 il 15.07), per poi mettere a segno un rimbalzo che si esaurisce a ridosso della forte resistenza a 1315 (max 1313 l’11.08); dopo una fase laterale al di sotto di tale resistenza, da inizio settembre sono riprese le vendite, che hanno riportato l’indice, in accelerazione, al di sotto dei minimi di luglio a 1200 fino a toccare un minimo a 1133 il 18.09. Dopo un rimbalzo a 1265 sono riprese le vendite.
Per le prossime sedute. La perforazione di 1185-1200 provoca una discesa in accelerazione con un nuovo minimo per l’anno a 1106 il 29.09 (-25% da inizio anno). La tenuta di 1105/50 (essenziale pena un ulteriore deterioramento del quadro tecnico, col rischio di discese verso 1060, con possibili estensioni verso il supporto a 965, dove dovrebbero comunque tornare gli acquisti) consente un veloce rimbalzo, che potrebbe proseguire verso 1200/15, ma solo il superamento di 1265/75 fornirebbe un segnale distensivo valido. Per le prossime settimane, gli acquisti riprenderebbero sopra 1305/15. Un segnale chiaro di stabilizzazione per i prossimi mesi si avrebbe solamente sopra tale resistenza.
Volatilità implicita Vix: 39,81, in pausa (dopo l’esplosione della volatilità col nuovo picco per l’anno a 48,40 del 29.09, in prossimità dei max storici del settembre 2001 e luglio 2002). Situazione ancora di forte tensione: un primo segnale distensivo si avrebbe sotto 36,90-37,50, ma un segnale convincente di ritorno alla normalità si avrebbe solo su assestamenti al di sotto di 31. Resistenza 48,40-50.

Seduta positiva per il DJEuroStoxx50, che chiude a 3067 (+0,96%).
Da inizio 2008 è iniziato un progressivo deterioramento del quadro tecnico, con la rottura dei min. del 17.08.2007 a 4030 e quindi con la perforazione del supporto critico a 3900, con un panic-selling come non si vedeva dall’11.09.2001 (min 3529 il 22.01). Dopo un pull-back verso 3900 (il 04.02), si è avuto un nuovo affondo ribassista fino a toccare un minimo il 17.03 a 3417,25. Il rally che ne è seguito ha riportato l’indice al test di 3900 (il 02.05), per poi muoversi lateralmente sotto tale livello per il mese di maggio. La rottura di 3700 il 05.06 ha provocato una forte ripresa delle vendite, con nuovi minimi a ridosso di 3100 (min 3089 il 16.07). Il rimbalzo seguente si è esaurito a 3457 (il 12.08); dopo una fase laterale al di sotto di tale resistenza, da inizio settembre sono riprese le vendite che hanno portato l’indice, in accelerazione, al di sotto dei minimi di luglio a 3100.
Per le prossime sedute. L’indice scende in sell-off a testare il supporto chiave a quota 3000 (-33% da inizio anno). La tenuta di 3000 (essenziale pena un ulteriore deterioramento del quadro tecnico, col rischio di discese verso 2740 ed estensioni verso il supporto a 2530, dove dovrebbero comunque tornare gli acquisti) consente un veloce rimbalzo, che potrebbe proseguire verso 3200, ma solo il superamento di 3275-3300 fornirebbe un segnale distensivo valido, con obiettivo l’area 3400/50. Un segnale convincente di stabilizzazione per i prossimi mesi si avrebbe solamente al di sopra di tale resistenza.

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